![++ FRATELLI SCOMPARSI A VIESTE:TROVATI CORPI CARBONIZZATI ++](https://i0.wp.com/www.ventiperquattro.it/wp-content/uploads/2017/09/573c9728127a7a25f45581eaa99d52b2.jpg?resize=696%2C487&ssl=1)
L’accusa di “atti persecutori” è quanto meno inusuale se il destinatario è quello che viene definito dagli inquirenti il ‘luogotenente’ del boss Angelo Notarangelo, ucciso nel gennaio del 2015, e le presunte vittime sono altre persone in odore di ‘mala’. E così, Marco Raduano, 32 anni, considerato un boss emergente della mala di Vieste, è finito in carcere per un reato inaspettato. Secondo quanto appurato dai carabinieri Raduano, già sottoposto al regime di sorveglianza speciale, aveva iniziato direttamente ed indirettamente a minacciare alcune persone di Vieste, almeno quattro delle quali vicine al clan rivale di Girolamo Perna. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo l’accusa Raduano terrorizzava, minacciava e faceva il bullo in paese, come se tutti dovessero rispondere alla sua volontà.
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redazione