Migranti: arrestati trafficanti a Bari, Catania e Salerno

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Un momento del fermo, da parte della Squadra Mobile di Ragusa, dei due presunti scafisti che hanno condotto in Italia 188 migranti a bordo di due barche prima del salvataggio operato dalla nave 'Aquarius'. Gli agenti del gruppo interforze hanno avuto difficoltà a chiarire quanto accaduto a bordo di un piccolo natante in legno perche' secondo le testimonianze dei migranti erano stati trainati da un peschereccio che li aveva soccorsi poiché avevano il motore guasto. In pratica, uno scafista libico era a bordo con loro ma quando il motore si è guastato, ha fatto rientro con un gommone lasciando alla deriva i migranti poi soccorsi dal peschereccio. Il peschereccio ha trainato la barca fino a quando non ha notato la presenza della nave 'Aquarius' che ha soccorso i 92 migranti assiepati nel barchino in legno con cui sono partiti dalla Libia. Con gli ultimi due arresti, sono 34 gli scafisti fermati dall'inizio dell'anno. Il 2 maggio 2017. ANSA/ POLIZIA DI STATO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

La polizia di Bari, coordinata dalla Dda, sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di presunti trafficanti di uomini a Bari, Catania e Salerno a carico di cittadini somali. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla permanenza illegale di clandestini in Italia ed al successivo ingresso in Paesi esteri, favoreggiamento di immigrazione clandestina a scopo di lucro, uso di documentazione falsa, corruzione di incaricato di pubblico servizio e falso ideologico in atto pubblico.

Dalle indagini di Squadra mobile, Digos e Sco è emerso l’utilizzo di canali ‘money trasfer’ illegali, usati dai presunti trafficanti per incanalare le somme inviate dalle famiglie dei migranti somali quale prezzo per l’organizzazione dei loro viaggi verso il nord Europa. Attraverso Facebook e altri social network alcuni componenti dell’organizzazione avrebbero avuto contatti con soggetti ritenuti filo-jihadisti, vicini al gruppo terroristico somalo ‘Al Shabaab’.

ansa

di  Antonio Carbonara

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