SMI e AMVA insieme per la tutela della salute dei marinai italiani

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SMI e AMVA insieme per la tutela della salute dei marinai italiani

A metà novembre è stato siglato un protocollo d’intenti tra il Sindacato Medici Italiano SMI e l’Associazione Marittimi Vittime Amianto AMVA ONLUS per la sensibilizzazione sui rischi della presenza di amianto, per la tutela del diritto alla salute e per preservare la salubrità ambientale, con particolare attenzione al lavoro dei marinai.

I lavoratori del mare sono tra le categorie maggiormente colpite dall’esposizione professionale a polveri e fibre di amianto. Il largo utilizzo di questo materiale tossico, un tempo massicciamente presente nel settore navale, ha determinato e ancora oggi compie, una vera e propria strage silenziosa tra questi lavoratori. A tal proposito, recenti studi scientifici hanno rivelato numeri davvero preoccupanti, soprattutto in Liguria Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia.

Questa collaborazione – spiega il presidente del sindacato dei medici italiani, Ludovico Abbaticchio – nasce per una particolare sensibilità sviluppata qui in Puglia. Questa terra ha combattuto battaglie importanti contro l’amianto killer e inoltre è  una regione a vocazione marinara”.

L’amianto killer in passato, soprattutto nel periodo in cui l’edilizia utilizzava prodotti con questo materiale dannoso, è stato tenuto in notevole considerazione. Ora sul piano generale è calata l’attenzione sul tema, ma rimane la patologia che riguarda non solo i lavoratori marittimi ma anche quello edilizio e anche il cittadino che ha vissuto vicino le fabbriche o le famiglie dei marinai. Ancora oggi l’amianto in Italia uccide ogni anno circa 6.000 persone.

Il Sindacato dei Medici dell’Italia, a partire dalla Puglia, ha una sua storia di impegno su questa tematica. Da presidente nazionale, quando mi è stata proposta questa collaborazione sociale e associazione ho visto in maniera fortemente qualificata la proposta e l’ho portata subito all’attenzione del nazionale”.

L’associazione, nata per sostenere chi ha contratto patologie legate all’amianto e al benzene in ambito lavorativo, soprattutto dei lavoratori marittimi, ovvero quelle persone che, dopo essere state imbarcate per anni su navi di compagnie italiane e statunitensi, hanno scoperto di avere patologie come il mesotelioma e altre malattie asbesto correlate. A seguito dell’accordo con SMI, le due realtà opereranno insieme per combattere le malattie legate all’esposizione dell’amianto e collaborare per il sostegno ai pazienti coinvolti. Con il loro impegno, intendono proporre e realizzare idee e progetti finalizzati alla tutela dei diritti civili e della salute dei lavoratori del mare puntando a sostenere le politiche della salute e tutelando chi opera in mare.

 

Redazione

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