Da Qumran la prova che Gesù è nato il 25 dicembre

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Si è sempre ritenuto che il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù, sia in realtà una data convenzionale e voluta dall’Imperatore Costantino il Grande. Di lui sappiamo che si convertì al cristianesimo e fece cessare le persecuzioni dei cristiani. Un ruolo fondamentale lo ebbe la madre, regina Elena, alla quale va attribuita la scoperta di importanti luoghi di Terra Santa tra cui il Santo Sepolcro.

Costantino sostituì la festa del Sol Invictus con il Natale ma lo fece, con molta probabilità, consapevole che Gesù fosse nato il 25 dicembre o quanto meno intorno a questa data.

Le prove ci sono ed alcune sono attendibili e convergenti.  Una prova di notevole interesse storico arriva da Qumran in zona Cisgiordania, a due passi dal Mar Morto. Qui sono stati ritrovati  nel 1947,  in prossimità di grotte,  antichi papiri. In questa zona rocciosa sarebbero vissuti gli Esseni, monaci dediti alla preghiera e alla solitudine.

Alcuni dei manoscritti ritovati sono stati studiati con attenzione proprio per svelare il mistero del Natale:   il Calendario di Qumran e il Libro dei Giubilei, risalente al II secolo a.C.

Una scoperta sensazionale arriva dallo studioso ebreo Shemarjahu Talmon, docente presso l’Università di Gerusalemme. Lo stesso ha scoperto che la classe sacerdotale del turno di Abia svolgeva le sue funzioni due volte l’anno, e una di esse corrispondeva all’ultima decade di settembre.  Secondo il Vangelo di Luca, Zaccaria ha ricevuto l’annuncio della nascita di Giovanni Battista proprio mentre svolgeva le funzioni sacerdotali nel turno di Abia. Dai calcoli è evidente che risulta storicamente attendibile la data tradizionale attribuita alla nascita di Giovanni Battista, il 24 giugno, perché questa sarebbe avvenuta nove mesi dopo l’annuncio di Gabriele a Zaccaria, avvenuta il 23 settembre. Questa scoperta ha stimolato una serie di studi. Si è scoperto così che la tradizione che pone l’annuncio a Zaccaria tra il 23 e il 25 settembre è antichissima, e proviene direttamente dalla Chiesa giudeo-cristiana di Gerusalemme.

Se la data di nascita di Giovanni Battista (24 giugno) è attendibile, allora ne consegue che anche la tradizione che stabilisce l’annunciazione del concepimento verginale di Maria il 25 marzo (“sei mesi dopo”, come dicono i Vangeli) è storicamente fondata. E, dato che ci sono sei mesi di distanza tra la nascita di Giovanni Battista e Gesù, anche la data del 25 dicembre per determinare la nascita di Gesù è storicamente fondata. E di conseguenza è una data storica anche il 2 febbraio, quella della presentazione di Gesù al tempio, e anche la circoncisione di Gesù, avvenuta otto giorni dopo la nascita. Una tesi sottolineata dal biblista Tommaso Federici, tra gli altri.

Prove possibili e attendibili per dimostrare che Gesù è davvero nato il 25 dicembre, quanto alla storicità di questo evento si rimanda alle  testimonianze di autori cristiani e non.

Antonio Carbonara

 

 

1 COMMENTO

  1. Le date dei censimenti al tempo di Gesù sono:
    1) Censimento alle Calende di marzo 743 di Roma (11 a.C.). Questo censimento viene erroneamente collocato dagli storici nell’8 a.C. In Italia erano sette milioni, a Roma un milione;
    2) Censimento alle Calende di marzo 748 di Roma, questo è il censimento enumerativo in Oriente alla nascita di Gesù, risulta giorno di confusione, per l’eliminazione del primo bisestile;
    3) Calende di aprile 751 di Roma (primo censimento a questa nuova data), il più alto in grado in Oriente è gaio Cesare, nipote e figlio adottivo di Augusto. Censimento registrazione dei beni solo in alcune località, tra cui la Giudea. Questo è il censimento (errato) a cui fa riferimento il Vangelo di Luca per la nascita di Gesù ed anche l’apocrifo dell’Infanzia al 309 dell’Era di Alessandro. Risulta 30 anni ebraici avanti il Battesimo, avvenuto al secondo giorno del nuovo anno ebraico, dopo il sabbatico, nel XV di Tiberio (780 di Roma), nostro lunedì, 22 settembre 27 d.C.;
    4) Censimento alle Calende di aprile 759 di Roma (6 d.C.), censimento per riscuotere il censo nelle stesse località scelte in precedenza. Dodici anni per Gesù, secondo il conteggio ebraico, ma non per il Vangelo di Luca che pone la data di nascita di Gesù tre anni dopo.

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