JOHN DIFRONZO, il gangster di Chicago nato a Capurso: la sua storia

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E’ stato tra i  GANGSTER  più pericolosi e forse più spietati di Chicago. E’ JOHN DIFRONZO, originario di Capurso. La sensazionale scoperta nell’ambito di una mostra sull’emigrazione,  allestita nella biblioteca D’Addosio e   dal titolo ““Mamma mia, dammi cento lire…”

Riportiamo la biografia ricostruita da Rosa Palumbo e postata su  facebook nel gruppo “Raccontiamo Capurso”.

 

Ricostruzione biografica di Rosa Palumbo

Giovanni Difronzo nacque a Capurso il 13 dicembre 1928 da Michele, originario di Triggiano (07/10/1898 – 28/08/1982), e Addolorata Epifani di Capurso (20/11/1904 – dic. 1964).
Suo padre, quando era ancora celibe (o “scapolo”, come diremmo noi capursesi), emigrò per la prima volta negli USA nel 1923. Nel 1924 ottenne la cittadinanza americana con dichiarazioni mendaci. Al suo ritorno in Italia, il 3 giugno 1926 sposò a Capurso Addolorata Epifani, dalla quale ebbe i primi due figli Francesco (Frank, Capurso 17/03/1927) e Giovanni (John, Capurso 13/12/1928 – 27/05/2018). Tornò in America da solo per la seconda volta nel 1929, ma nel 1931 si trasferì definitivamente con tutta la famiglia stabilendosi a Chicago, dove esercitò l’attività di commerciante (produttore di caramelle). Nacquero in seguito altri quattro figli: Raffaele (Ralph, 09/11/1931), Peter (13/05/1933), Joseph (25/10/1935) e Rosalia o Rosalina (06/05/1939).
Nel 1932 gli revocarono la cittadinanza ottenuta nel 1924, in quanto reo di averla ottenuta “in modo fraudolento e illegale, falsa testimonianza riguardo la residenza e mancanza di buon carattere morale” (traduzione dall’originale in inglese). La riottenne in modo definitivo nel 1947, grazie alla testimonianza delle signore Virginia Campobasso e Maria Portincasa che garantirono per lui.
Nel frattempo, il figlio Giovanni “John” si era avvicinato alla malavita, entrando in una gang che operava furti con scasso, chiamata ”Three Minute Gang” (“Banda dei tre minuti”), nome dovuto alla rapidità con cui realizzavano le loro rapine. A quanto pare, tre minuti era il tempo impiegato dalla Polizia per intervenire in caso di allarme per furto.
Fu arrestato per la prima volta nel 1946.
Il 14 dicembre 1949, durante una rapina perse un pezzo del suo naso mentre sfondava la vetrina del Fey Manning Shop, un negozio di abbigliamento in Michigan Avenue. Da qui gli fu affibbiato il soprannome “No Nose”. Altre fonti invece riportano che la dinamica di quell’incidente non era chiara, e che l’asportazione del naso poteva essere stata causata dalla rottura di una bottiglia di vetro colpita da un colpo di pistola sparato dagli agenti. John infatti fu ferito all’addome insieme al suo complice Charles Scislo. Appena dimesso dall’ospedale finì direttamente in prigione con una sentenza dell’aprile 1950 che lo condannava a sei mesi di reclusione.
Nel 1961 la sua figura fu leggermente messa in ombra a causa dell’arresto di suo fratello Peter, trovato alla guida di un trattore, il cui rimorchio era pieno di sigarette rubate per un valore di circa 75.000 dollari, destinate ad essere distribuite nel mercato del contrabbando in Illinois e Wisconsin.
Nei primi anni novanta, suo fratello Joseph fu indicato come il più grande produttore di marijuana dello Stato dell’Illinois. Fu arrestato in Florida nel 1998 dopo cinque anni di latitanza.
Tralasciando i dettagli della sua lunga “carriera” di malvivente durante la quale era già a strettissimo contatto con la mafia americana e fu anche sospettato dell’omicidio di alcune persone, nel 1999 John “No Nose” Difronzo divenne il boss della mafia di Chicago (“Chicago Outfit”) come successore di Joseph Lombardo, restandone a capo fino al 2014.
John “No Nose” si spense il 27 maggio del 2018 a causa di complicazioni dovute al morbo di Alzheimer di cui soffriva da tempo. Lasciò sua moglie Rosemary e i due figli Michael e John. E’ sepolto nel Queen of Heaven Chatholic Cemetery a Hillside, nella Contea di Cook, in Illinois.
La televisione americana diede molto risalto alla notizia, dedicandogli ampi servizi.
Suo fratello Peter morì il 4 dicembre 2020 a causa di polmonite bilaterale dovuta al Covid-19.
Antonio Carbonara

 

 

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