Crisi Politica nel Comune di Cellamare, il consigliere Vurchio abbandona la maggioranza

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‘Trema’ il Palazzo di Città di Cellamare: il consigliere Gianluca Vurchio, presidente della Consulta Regionale ANCI Giovani, abbandona la maggioranza per dichiararsi indipendente. 

Lo strappo,  ormai inevitabile,  giunge al termine di un lungo periodo di tensioni all’interno dell’amministrazione comunale guidata da Michele De Santis: un primo motivo è  legato  all’’isolamento subito dal consigliere Vurchio, a seguito dell’abbandono da parte del Vice Sindaco Giovanni Di Gioia, dell’assessore Mariagrazia Losurdo e del consigliere Angela De Sario, dal suo gruppo consiliare di riferimento. I tre esponenti politici sono passati in seguito ad altro Gruppo Consiliare.

In quella data si è consumato un gesto politico di assoluta scorrettezza – afferma Gianluca Vurchio in consiglio comunale – atteso che nessun confronto all’interno della maggioranza è avvenuto e se si considera, tra l’altro, che qualche tempo prima il sottoscritto aveva più volte tentato, purtroppo invano, di porre rimedio a criticità politiche emerse”

Fuori dalla maggioranza anche il consigliere Michele Laporta, per lui la doppia delega nella Città Metropolitana di Bari: viabilità/trasporti e  Bilancio/ Programmazione Economica. Nel 2019 le elezioni comunali a Cellamare e il giovane Vurchio potrebbe essere tra i ‘papabili’ alla candidatura a sindaco.

Sono saltati pezzi importanti rispetto alla squadra iniziale – conclude – , sotto la totale indifferenza di tutti i consiglieri della maggioranza. È venuto meno il concetto della <<squadra>>. Ho deciso sino all’ultimo, da come anche chiaramente si evince dagli ultimi consigli comunali, nella mia più totale lealtà e coerenza, di rimanere in questa maggioranza, ma le continue azioni ‘incomprensibili’ e la stasi amministrativa, oggi, mi inducono a dichiararmi indipendente. In questo modo potrò essere libero di decidere singolarmente la posizione politico-amministrativa da intraprendere, secondo mia coscienza, condividendola o meno“. Queste le parole conclusive di Gianluca Vurchio.

Antonio Carbonara

 

 

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