Regione Puglia impugna alla Corte costituzionale la norma sul dimensionamento scolastico per istituti con meno di 900 studenti

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Regione Puglia ha deciso di impugnare alla Corte costituzionale la norma sul dimensionamento scolastico che prevede l’accorpamento e la chiusura delle scuole con meno di 900 studenti iscritti. L’incarico è stato affidato al professore e avvocato Marcello Cecchetti. “La parte impugnata – spiegano dalla Regione – riguarda il dimensionamento scolastico e le disposizioni, tutte conformative in termini vincolanti delle potestà legislative e amministrative spettanti alle Regioni nella materia dell’ ‘istruzione’, devono ritenersi costituzionalmente illegittime”. La Regione Puglia quindi chiederà alla Consulta, come già proposto da altre Regioni, “che sia dichiarata incostituzionale la norma statale che costringerebbe tra l’altro l’accorpamento di istituti scolastici sul territorio, causando disagi sia all’utenza che ai docenti”.

    Secondo l’assessore all’Istruzione, Sebastiano Leo “le decisioni arbitrarie e mai condivise con le Regioni da parte del governo nazionale, e del ministro Valditara in particolare, hanno con un colpo solo attaccato diversi principi primo tra tutti quello all’istruzione e all’uguaglianza con l’accorpamento in Puglia di circa 60 dirigenze”. “Non solo, colpisce anche aggiunge Leo – le competenze regionali in materia di istruzione e autonomia scolastica, il principio di collaborazione e sussidiarietà, il rispetto delle procedure di coordinamento Stato-Regioni in materia di scuola e delle disposizioni che regolano l’esercizio del potere sostitutivo”. “Ma quello che è più grave – conclude – è che mentre il Governo stabilisce i tagli, le Regioni avranno l’onere di dover decidere quali”. (ANSA).

Redazione

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