Ducktails in concerto al Garage Sound di Bari

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Giovedì 12 dicembre arriva per la prima volta a Bari Ducktails, l’ex leader dei Real Estate che è stato anche tra i fondatori dell’hypnagogic pop. Artista di origini americane, noto a livello planetario per le sue composizioni al limite fra pop, rock, cantautorato e sperimentazione, Ducktails sarà presente alle ore 19.00 negli spazi del negozio di dischi New Record (via de Giosa 59, ingresso gratuito) per presentare il suo nuovo disco Watercolors. Ad intervistarlo ci sarà il critico musicale Michele Casella (IL Maschile del Sole 24 ORE, La Repubblica XL), assieme al quale il musicista trentaquattrenne racconterà la sua storia artistica dai suoi esordi fino alla pubblicazione della sua nuova prova su lunga distanza. Dalle ore 21.30 l’evento si trasferisce al Garagesound (via Mauro Amoruso 62/7, ingresso 5 euro) con il dj-set di Discipline Records e il concerto di Ducktails.

DUCKTAILS – BIOGRAFIA
Ascolta il nuovo album Watercolors https://ducktails.bandcamp.com/album/watercolors

La parabola artistica e personale di Matthew Mondanile sembra una di quelle storie scritte per un film sull’indie rock. Inizia nel 2006 quando pubblica una serie di dischi casalinghi di elettronica improvvisata su varie etichette indipendenti a nome Ducktails (una storpiatura del nome del cartoon della Disney Ducktales), mentre ancora frequenta l’Hampshire College, e da subito viene riconosciuto come uno dei punti cardine della nascente scena hypnagogic pop. Il suo sound di allora è dichiaratamente influenzato dallo stile di James Ferraro e Spencer Clarck, che incontra a Berlino durante un suo soggiorno per la stesura della sua tesi. Dopo due album sull’etichetta di culto Not Not Fun, la sua carriera prende il volo nel 2011 con l’uscita di Ducktails III: Arcade Dynamics (su Woodist), il primo passo verso un sound più avant-pop. Il disco viene acclamato dalla critica, in particolare da Pitchfork, il più rinomato magazine online per la scena indie americana e non solo.

Dal 2009 inoltre Mondanile ha dato vita con due vecchi amici di scuola di Ridgewood, New Jersey, ai Real Estate. Anche il loro debut album riceve le lodi di critica e pubblico, con l’invito a suonare al Pitchfork Music Festival.

Il successo porta all’inevitabile contratto con una label piu di spessore, la Domino (per entrambi i progetti), con la quale realizza The Flower Lane nel 2013, mixato in studio con Al Carlson (Peaking Lights), e lanciato dal singolo Letter of intent, che vede la partecipazione di Jessa Farkas dei Future Shuttle e Joel Ford (Ford & Lopatin). Al disco seguono numerosi tour nei club di tutto il mondo, esibizioni al Whitney Museum of American Art e al MoMA, e partecipazioni ai festival piu importanti come Primavera Sound e Field Day. Collabora inoltre con Panda Bear degli Animal Collective e con Daniel Lopatin aka Oneothrix Point Never, e la sua musica passa regolarmente su BBC 6Music.

Intanto nel 2011 esce Days dei Real Estate, il cui successo li porta ad essere invitati ad esibirsi al Coachella Festival 2012, seguito nel 2014 da Atlas, sempre su Domino. Progressivamente il sound della band si alleggerisce e l’età media del loro pubblico si abbassa.

Nel 2015 Mondanile pubblica St. Catherine, sempre su Domino, ma sarà l’ultimo: alcune voci di comportamenti troppo disinvolti con le sue fan inducono nel 2017 etichetta e band a scaricarlo. Anche la sua compagna, Julia Holter, lo accusa di comportamenti aggressivi. Matt ammette di aver avuto in certe occasioni comportamenti scorretti, si scusa, ma contesta alla stampa americana di aver ingigantito i fatti. Ma siamo nel pieno dell’ondata metoo, e non c’è giustificazione o dichiarazione pubblica di scuse che tenga. Cosi il tour mondiale in programma viene annullato, si ritira dalle scene, fa terapia, e infine si sposta in Europa, dove ha ancora molti amici e la stampa è meno sensazionalistica (e infatti due interessanti articoli usciti su Section 26 (http://section-26.fr/retour-en-disgrace/) e Le Temps (https://www.letemps.ch/culture/ducktails-retour-calme) cercano di affrontare la questione con maggiore lucidità andando contro la preoccupante superficialità della cancel culture).
I suoi dischi successivi Jersey Devil, del 2017, e Watercolors, del 2019, escono sulla sua etichetta personale, la New Images, hanno minore visibilità, ma risultano ancora molto amati dai suoi fan che non lo hanno abbandonato. Paradossalmente, il sound del suo lavoro successivo alla crisi risulta ancora più raffinato e elegante, leggero in un certo senso, con accenni di exotica, bossanova e soft jazz. In Watercolors, Mondanile sembra voler ripercorrere i suoi ultimi travagliati anni, affrontare la questione con la sicurezza di chi ha saputo guardare in faccia i propri demoni ed è pronto ad andare avanti. Confessa i suoi errori (Confession) ma non è più disposto ad abbandonarsi allo sconforto e agli attacchi (Deal With It). Ha ritrovato la pace interiore anche grazie alla sua nuova compagna (Watercolors) ed è pronto a parlare con sincerità ai suoi vecchi amici:  tutti possono sbagliare, ma questo non può ridurre semplicisticamente una persona alla figura del “cattivo” (Bad Guy). In tal senso, Watercolors è più che un semplice album della maturità, ma un album adulto di chi ha davvero qualcosa di importante da dire, e sa dirla con grande classe.

redazione

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