Assemblea sindacale provinciale della Cisl Scuola di Bari

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Riconoscere l’importanza delle funzioni svolte dal personale ATA, valorizzarne adeguatamente il lavoro, porre nella giusta attenzione un settore dimenticato o emarginato nei più recenti provvedimenti di legge, con la sola eccezione delle disposizioni che l’hanno fatto oggetto di inopportuni interventi di riduzione della spesa, aggravando le condizioni di lavoro del personale e mettendo a rischio il regolare andamento dell’attività scolastica.

Questi gli obiettivi di fondo cui la Cisl Scuola dedicherà il prossimo 4 aprile una serie di iniziative che vedranno coinvolte in vario modo e in tutta Italia le strutture territoriali dell’organizzazione.
Facciamo che sia una bella giornATA è lo slogan scelto per l’occasione dalla Cisl Scuola, che sintetizza in un volantino le principali emergenze del settore. Richieste che più d’una volta sono state rappresentate all’Amministrazione e agli interlocutori politici, che sicuramente troveranno in parte spazio anche nella piattaforma per il rinnovo contrattuale, ma che in alcuni casi richiedono inevitabilmente interventi di natura legislativa. Da qui la necessità di intensificare le azioni volte a sensibilizzare sia i soggetti istituzionali e politici, sia in generale la pubblica opinione, perché le funzioni assegnate al personale ATA siano colte in tutta l’importanza che rivestono ai fini del buon andamento del servizio scolastico e di una sua miglior qualità.

“Al centro – spiega Domenico Maiorano segretario generale Cisl Scuola Bari – le tante, irrisolte emergenze di un’area, quella dei servizi amministrativi, tecnici e ausiliari, totalmente ignorata dalle più recenti disposizioni riguardanti la scuola, in primis la legge 107 che non l’ha presa minimamente in considerazione. Per come la stessa legge ha affrontato tante altre questioni, lo si potrebbe considerare uno scampato pericolo: fuor di battuta, è invece il segno di una pericolosa sottovalutazione del ruolo svolto dalle professionalità che appartengono a quell’area, le cui criticità determinano ricadute che investono complessivamente il servizio scolastico e di riflesso ogni altro profilo, ivi compreso quello della dirigenza, sia in termini di funzionalità degli uffici di segreteria che di gestione del personale da destinare alle diverse attività. Come non legare, infatti, le “amnesie” della 107 alla memoria fin troppo viva e vivace delle norme che hanno ridotto le dotazioni organiche e impedito in molti casi la sostituzione del personale assente, moltiplicando le difficoltà della gestione organizzativa nelle nostre scuole? Basterebbe questo a spiegare perché non sono questioni che riguardano solo il personale ATA quelle su cui la CISL Scuola ha promosso la giornATA del 4 aprile, ancora una volta con modalità che puntano al più ampio e diffuso coinvolgimento, stimolando il protagonismo dei lavoratori e puntando a coinvolgere con una più marcata “prossimità” l’attenzione degli utenti e più in generale della pubblica opinione e delle comunità locali. Una scelta che nasce da un’organizzazione impegnata ogni giorno, concretamente e direttamente, a farsi carico dei problemi dell’area ATA in un confronto che esercita a tutti i livelli, a partire dal Ministero e fino al più sperduto degli ambiti territoriali in cui si articola l’Amministrazione. Un’organizzazione capace di misurarsi in modo puntuale e con grande capacità di proposta su questioni che sono numerose e complesse e rispetto alle quali non basta fermarsi al momento, pur necessario, della descrizione e della denuncia. Nè possono considerarsi produttivi, per un’efficace tutela del personale che rappresentiamo, iniziative improvvisate che non a caso producono esiti sui quali chi le promuove è costretto a stendere pietosi veli.

Ma la ragione principale per cui sentire come di tutti, e non solo di una parte, la “bella giornATA” del 4 aprile, risiede per noi nella nostra idea di scuola, cui si lega strettamente il nostro modello di rappresentanza del lavoro che vi si svolge. Un’idea di scuola come comunità in cui tutte le diverse figure professionali risultano essenziali per realizzare efficacia e qualità del servizio. Tutte e ciascuna, in una relazione che esclude separatezze, incomunicabilità e conflitti, assumendo la condivisione, la corresponsabilità e la cooperazione come dimensioni di autentica valorizzazione del lavoro. Una visione che informa anche il nostro modello di relazioni sindacali, facendone a pieno titolo un fattore di promozione del buon governo della scuola e della società.”

Un volantino elenca i numerosi problemi su cui si concentra l’iniziativa del 4 aprile: difficile non considerarli come questioni riguardanti tutta la scuola, non solo il personale che sarà diretto protagonista delle tante manifestazioni di domani. Una “bella giornata”, puntando a far sì che ogni giorno, per la scuola, sia una buona giornata.

Fonte Cisl Scuola

di Antonio Carbonara

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