Al Teatro Kismet di Bari torna “Libro che spettacolo”

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La scrittura è protagonista, sabato prossimo 11 marzo, al Teatro Kismet con un doppio appuntamento: alle 20.45 torna “Libro che spettacolo!” l’iniziativa dell’Agis nazionale che porta gli autori nei teatri a presentare i loro libri, mentre subito dopo, alle 21.00, arriva sul palco la compagnia La danza immobile di Corrado Accordino, con lo spettacolo Per favore niente eroi tratto dai racconti di Raymond Carver (info 3358052211; 0805797667).

Unica tappa al Sud, “Libro che spettacolo!” ha sabato per protagonista Andrea Piva, già sceneggiatore di film cult come “Lacapagira” e “Mio cognato” diretti dal fratello Alessandro, autore de “L’animale notturno” (Giunti editore) che presenterà e del quale leggerà alcuni stralci.

Interpretato da Corrado Accordino, Daniele Ornatelli e Alessia Vicardi, “Per favore niente eroi” vuol essere un’opera di svelamento per mettere a nudo le verità e il punto di vista di “uno dei più grandi scrittori di racconti della letteratura americana di tutti i tempi sulla scia di Hemingway, Fitzgerald e Faulkner”. Raymond Carver (1938-1988) è stato un maestro della narrativa breve e viene considerato il capostipite del minimalismo letterario americano. I suoi racconti hanno per protagonisti individui umili, spesso disperati, che si dibattono e si trascinano tra le difficoltà della vita dell’America di provincia. Con la sua scrittura lineare, ma attentamente e finemente cesellata, Carver indirizza il lettore attraverso la grigia quotidianità per svelargli quel poco di poesia che resta nelle piccole vite descritte. E quindi eccolo. Microfono e cappellino sempre in testa per nascondersi dal mondo, tra amnesie e imbarazzo, Carver racconta e svela i segreti della sua vita e della sua arte narrativa. Intorno a lui però la realtà va avanti e non si deve perdere l’occasione di sbirciare… e allora parole, immagini e storie prendono corpo. Entriamo nelle case dei suoi personaggi, di questi uomini e donne intenti a vivere la vita nella sua meravigliosa e inquietante normalità. Lo spettacolo ha due piani di lettura. Da un lato c’è l’autore. Immaginiamo Carver si presenti al pubblico in una sorta di conferenza-confessione. Racconta di sé, della sua vita, del percorso creativo che sta dietro alla sua scrittura. Mentre Carver racconta, accanto a lui appaiono e accadono delle storie, in un continuo alternarsi tra vita dell’autore e personaggi che prendono vita.

di Antonio Carbonara

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