1 Maggio: Concertone Taranto, musica si alterna a protesta

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1 Maggio: concertone a Taranto

Migliaia di persone hanno assistito al parco archeologico delle Mura Greche di Taranto al Concertone dell’1 maggio organizzato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, che torna dopo un anno di pausa per la quinta edizione. La musica si alterna alle voci di protesta dei territori che subiscono gli effetti dell’inquinamento della grande industria o progetti altamente impattanti, ma si parla anche di alternativa economica, di sfruttamento sui luoghi di lavoro, di sicurezza, di immigrazione, di femminicidi.

A condurre l’evento sono Valentina Petrini, Valentina Correani, Andrea Rivera e Martina Dell’Ombra. Ai due ingressi del parco vengono consegnati dei ticket numerati che servono come conta persone: per questioni di sicurezza la capienza massima dell’area recintata è di 50mila presenze. Sul palco anche l’attore Michele Riondino, direttore artistico con Roy Paci e Antonio Diodato, che ha ricordato come il tema di quest’anno sia: “Riprogrammiamo il futuro”. Questa mattina si è svolto il dibattito sull’Ilva e l’accordo di programma per Taranto, elaborato da cittadini e associazioni, a cui ha partecipato anche il governatore pugliese Michele Emiliano. Dall’iniziativa è emerso che in autunno sarà organizzato uno sciopero generale contro le ingiustizie, non solo ambientali, che si svolgerà a Taranto perchè “può essere considerata la città più vessata d’Italia”. Tra gli artisti che si esibiranno al Concertone ci sono Emma Marrone, Brunori Sas, Levante, Noemi, Vinicio Capossela, Mezzosangue, Irene Grandi, Ghemon, Teresa De Sio, Coma_Cose, Piotta, Luca De Gennaro, Modena City Ramblers, Lacuna Coil e Terraross.

“I figli dei Tamburi chiedono giustizia”. E’ lo striscione srotolato sul palco del Concertone del primo maggio tarantino dalle mamme del rione a ridosso dell’Ilva, riunite nel movimento “Tamburi combattenti”. Hanno testimoniato le preoccupazioni per la salute dei propri figli e in generale di tutti i tarantini a causa delle emissioni inquinanti del Siderurgico, specie durante i Wind days, i giorni di forte vento proveniente da nord ovest che trascina sul quartiere le polveri minerali dell’Ilva e costringe gli abitanti ad adottare particolari precauzioni.

“Nonostante tutto – ha gridato sul palco Celeste Fortunato, portavoce del movimento Tamburi Combattenti – noi oggi siamo qui. Noi non possiamo portare i nostri figli nei parchi a giocare perché i terreni sono contaminati, noi non possiamo stendere il bucato se prima non puliamo i balconi” “Le nostre case – ha continuato – facciamo fatica a tenerle pulite e sono state svendute e svalutate. D’estate, quando è indispensabile tenere le finestre aperte, i piedini dei nostri figli diventano neri e d’inverno, quando le finestre sono chiuse, le polveri e i fumi, s’insinuano ugualmente, ci bruciano gola e polmoni e abbiamo una costante paura di ammalarci”.

ansa

redazione

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