Il progetto ideato da Seminal Film con Close Hub Aps
toccherà tutte le province pugliesi
«Fratelli di Culla»: con il film di Piva sull’adozione
gli studenti riflettono su diritti, identità e memoria
Iniziativa al via il 5 novembre al Galleria di Bari, ospiti l’arcivescovo
Satriano,
il rettore Bellotti, il neonatologo Laforgia e l’avvocata Labriola
«Fratelli di Culla», il docufilm di Alessandro Piva sul tema dell’infanzia abbandonata nel secondo dopoguerra e la ricerca delle proprie origini, capace di stimolare le nuove generazioni a una riflessione su diritti civili, identità personale e memoria collettiva, è al centro di un importante progetto di divulgazione ideato dalla Seminal Film in collaborazione con Close Hub Aps, associazione nata per valorizzare il territorio attraverso la cultura e la cittadinanza attiva. L’iniziativa «Fratelli di Culla. Percorsi di memoria e identità» prevede una serie di matinée in tutte le province pugliesi. La prima tappa è prevista mercoledì 5 novembre alle 9.30 al Multicinema Galleria di Bari: all’evento, che prevede la partecipazione di delegazioni di studenti da tutta la provincia, insieme al regista presenzieranno l’arcivescovo di Bari-Bitonto monsignor GiuseppeSatriano, il rettore dell’Università degli Studi di Bari Roberto Bellotti, l’avvocata Michela Labriola, esperta in Diritto di famiglia, e il pediatra Nicola Laforgia, docente all’Università di Bari e specialista di
Neonatologia.
Prodotto da Seminal Film in collaborazione con Rai Cinema, sostenuto da Apulia Film Commission e riconosciuto dal MiC come film d’Essai, «Fratelli di Culla», film d’apertura del concorso italiano al Bif&st 2025 e in selezione ufficiale al Terra di Siena Film Festival, è stato premiato al SalinaDocFest 2025 e al Festival Mònde di Foggia, emozionando gli spettatori per la delicatezza con cui affronta il tema dei figli non riconosciuti nell’Italia del boom e dell’emancipazione femminile.
Il film intreccia testimonianze dirette e materiali d’archivio concentrandosi in particolare sul brefotrofio di Bari, che ancora negli anni Novanta ospitava bambini in attesa di adozione. Aveva solo cinque piccoli ospiti quando venne chiuso, ma negli anni Cinquanta arrivò ad accoglierne oltre trecento contemporaneamente
Le altre proiezioni in matinée si terranno con questo calendario: 14 novembre al Cinema Orfeo di Taranto, 18 novembre al Cinema Impero di Brindisi, 27 novembre al Cinema Paolillo di Barletta, 1 dicembre al Cinema Massimo di Lecce, 5 dicembre al Cinema Cicolella di San Severo (dove il giorno precedente è in programma un doppio spettacolo serale, alle 18.00 e alle 20.30) per concludere il 9 dicembre ancora al Multicinema Galleria di Bari. Il film prosegue il suo tour nelle sale il 28 novembre al Teatro Odeion di Giovinazzo, ma anche fuori regione: il 9 novembre a Milano al cinema Palestrina, il 10 novembre a Torino al Cinema Romano e il 14 novembre in concorso per il Matera Film Festival al Cineteatro Guerrieri.
Una storia, quella dell’Ippai, l’Istituto provinciale per l’infanzia, particolarmente cara ad Alessandro Piva, che da adolescente si trasferì a Bari con la famiglia andando ad abitare a pochi metri dalla struttura di via Amendola. Un lavoro che si ricollega idealmente ad un altro intenso docu-film premiato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2011, «Pasta Nera»,
in cui Piva rievoca la storia di migliaia di bambini del Sud più svantaggiato che tra il 1945 e il 1952 vennero temporaneamente ospitati da famiglie del Centro-Nord viaggiando sui cosiddetti «treni della felicità».
Vincitore del David di Donatello e del Nastro d’argento col film d’esordio in dialetto barese «LaCapaGira», divenuto presto un cult, Piva è stato anche autore del pluripremiato documentario «Santa Subito» sulla storia di Santa Scorese, la giovane attivista cattolica di Bari che nel 1991 venne uccisa da uno stalker.
redazione



















































