Un cambiamento circa le normative in materia di Sanità: il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, sul quale ieri 7 settembre 2016, la Conferenza Stato-Regioni ha registrato l’intesa, sostituisce integralmente quello del 2001.
“Milioni di pazienti in Italia potranno avere accesso a nuove terapie e cure”. A dirlo è il Segretario Generale della FNP Cisl Puglia Basilicata Vitantonio Taddeo, in merito ai nuovi Lea. “Sono tante le novità – aggiunge Taddeo – e le opportunità che l’aggiornamento dei nuovi livelli essenziali di assistenza offriranno ai cittadini”.
LEA, cioè i Livelli Essenziali di Assistenza, sono le prestazione e i servizi che il Servizio Sanitario Assistenza è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (Ticket).
Alcune categorie di utenti potranno usufruire dell’esenzione al ticket:
- I soggetti con condizioni socio-reddituali (reddito del nucleo inferiore a una certa soglia, disoccupati, titolari di assegno sociale….).
- Soggetti in possesso di una determinata percentuale di invalidità.
- Soggetti con particolari patologie (gravi orare).
- Le donne ingravidanza.
Tra le principali novità introdotte nella sanità pubblica italiana, con i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), rientra una ridefinizione e l’aggiornamento degli elenchi delle malattie rare e di quelle croniche e invalidanti, oltre a rivisitazioni su prestazioni quali la procreazione medicalmente assistita, sia omologa che eterologa, i vaccini, assistenza protesica, la sclerosi sistematica/progressiva e altre patologie comuni. Taddeo ricorda che “ci sarà un meccanismo di aggiornamento e le Regioni potranno aumentare le risorse all’interno del Servizio sanitario nazionale grazie ai risparmi che si faranno da altre parti, come sulle centrali uniche di acquisto. “Ci auguriamo – conclude il Segretario generale FNP Cisl Puglia – Basilicata che la nuova legge non si trasformi in un contenitore vuoto, ma che contribuisca realmente a migliorare la prevenzione e l’assistenza.”
di Antonio Carbonara