Sanità, l’appello dell’associazione Cas Art. 32 ai candidati presidenti alle elezioni regionali del 23 e 24 novembre – «Basta slogan e promesse irrealizzabili: chi vincerà deve pensare alla salute dei pugliesi»

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Sanità, l’appello dell’associazione Cas Art. 32 ai candidati presidenti
alle elezioni regionali del 23 e 24 novembre

«Basta slogan e promesse irrealizzabili: chi vincerà deve pensare alla salute dei pugliesi»

 

A meno di venti giorni dalle prossime elezioni regionali in Puglia, tra promesse logore, slogan superati e annunci stravaganti provenienti dai rappresentanti di tutti gli schieramenti politici, l’associazione Cas Art. 32, nata per tutelare il diritto alla salute dei cittadini e affrontare le criticità del sistema sanitario pugliese, lancia un appello pubblico ai quattro candidati presidenti e li invita ad un confronto aperto che affronti un unico tema, di carattere prioritario: la sanità pubblica regionale e il benessere dei pugliesi.

«In questi giorni di campagna elettorale, come d’altronde succede ogni qual volta si torna alle urne, ne stiamo sentendo di tutti i colori – ha detto Francesco Fragola, presidente dell’aps Cas Art. 32 -, ma ci domandiamo se davvero chi chiede ai pugliesi il proprio voto si stia effettivamente rendendo conto della situazione drammatica che attanaglia, a livello sanitario, la nostra regione, ad iniziare dall’annoso problema delle liste d’attesa che, a parole, tutti vogliono debellare. Per questo chiediamo pubblicamente ad Antonio Decaro, Luigi Lobuono, Sabino Mangano e Ada Donno di uscire dai Palazzi e dagli studi televisivi e di confrontarsi con i cittadini, guardandoli negli occhi, magari partecipando ad un incontro pubblico con l’unica associazione di promozione sociale che si occupa dell’emergenza liste d’attesa».

La proposta di Cas Art. 32 è quella di stilare – insieme – un documento che non sia solo una raccolta di promesse, ma che contenga interventi efficaci, reali e fattibili per migliorare le condizioni della sanità pugliese e permettere a tutti i cittadini, partendo da una corretta informazione, diritti uguali per tutti, per una sanità più equa, più giusta e più accessibile, anche e soprattutto per le fasce più deboli della società: «I candidati presidenti abbiano il coraggio di guardare in faccia i pugliesi e stilare insieme un programma d’intenti e di interventi per la salute pubblica che non rimanga solo nel diario delle promesse elettorali o impresso nei reel promozionali che stanno invadendo i nostri social network. Noi, che in questi mesi abbiamo ascoltato le persone e che da quasi un anno ci impegniamo per aiutarle e risolvere i loro problemi, possiamo suggerire diverse proposte, ma starà a loro far sì che i bisogni e le richieste dei pugliesi possano trovare la giusta voce nelle stanze delle Istituzioni», ha aggiunto Fragola.

Tra le proposte che l’aps rivolge ai quattro candidati presidenti, oltre a quella prioritaria di avviare un percorso concreto per l’abbattimento delle liste d’attesa, c’è quella di promuovere una legge regionale che preveda l’obbligo per tutti i dipartimenti sanitari, le Asl e gli ospedali pubblici di collocare un’insegna ben visibile, in particolare nelle aree Cup, che ricordi e spieghi il significato dell’articolo 32 della Costituzione Italiana, come anche nella voce guida dei centralini telefonici delle strutture sanitarie e sul portale “PugliaSalute”: «Si tratta di un messaggio forte e istituzionale che serve a ricordare a tutti i cittadini che l’Articolo 32 non è solo un principio, ma una legge nazionale a tutela del diritto alla salute, che nessuno può calpestare o ignorare – ha spiegato Fragola -. Questa proposta, dal valore simbolico ma anche concreto, mira a rafforzare la consapevolezza civica e a rilanciare il rispetto dei diritti costituzionali all’interno del sistema sanitario pubblico».

Infine, una piccola annotazione sul comportamento di alcuni candidati al Consiglio regionale che, invitati ad un confronto pubblico che si sarebbe dovuto tenere in una parrocchia del quartiere Libertà di Bari nel pieno rispetto della par condicio, hanno dato forfait all’ultimo momento, rinunciando al confronto con le altre forze politiche e con i cittadini: «Restiamo basiti quando alcuni candidati che hanno fatto del welfare la loro vita, anche istituzionale, si defilano da un confronto pubblico con loro colleghi della fazione opposta, o quando altri si appellano all’“agenda piena” e si sottraggono ad un incontro con i cittadini. È questa la politica che vuole governare la Puglia per i prossimi 5 anni?» si domanda Fragola, che poi conclude: «Di certo non è la Puglia che vogliamo noi».

Redazione

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