Palazzo delle Arti Beltrani, il contenitore culturale della città di Trani, fa i numeri nonostante il Covid

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Palazzo delle Arti Beltrani, il contenitore culturale della città di Trani, fa i numeri nonostante il Covid. 
Tutto pronto per le proposte future

È indubbia la vocazione turistica della città di Trani. L’estate – si sa – è la stagione in cui questa vocazione viene supportata da dati più sostanziosi. Ad una settimana dalla chiusura della mostra dedicata al poeta della luce, il fotografo Ferruccio Ferroni, si tirano le somme della programmazione della stagione estiva del Palazzo delle Arti Beltrani, contenitore polifunzionale della città di Trani, sede della Pinacoteca Ivo Scaringi, divenuto in pochi anni polo attrattivo e punto di riferimento dell’offerta culturale di qualità della perla dell’Adriatico. Un baluardo restituito agli antichi fasti dal suo abile ed illuminato direttore Niki Battaglia che, con l’Amministrazione Comunale di Trani, ha rilanciato questo prestigioso spazio tra i sistemi museali non solo pugliesi  ma anche italiani. Il nobile teatro espositivo della città ha palesato capacità camaleontiche di accoglienza di ogni offerta artistica e culturale, dalle mostre ai festival jazz, dalla musica da camera ai convegni culturali di grande respiro intellettuale come I Dialoghi di Trani.

A testimoniare il ruolo assunto, il titolo di «Luogo della cultura della settimana» attribuito al Palazzo delle Arti Beltrani, proprio nella settimana cruciale di Ferragosto, da CartaApulia, la Carta dei Beni Culturali della Regione Puglia, un sistema informativo territoriale che consente di leggere e rappresentare la complessità del patrimonio culturale regionale. Non solo. Meritano un rilievo particolare i numeri record di visitatori paganti pari a 11.471. Necessario poi un approfondimento sul posizionamento del Palazzo nella platea sconfinata del web e dei social. Esso vanta ormai followers da tutto il mondo, grazie all’offerta culturale sempre di alto profilo che la direzione, con molto impegno, cerca di realizzare all’interno dei suoi spazi anche en dehors, come la suggestiva Corte Davide Santorsola.

Dal dettagliato report generato da Google, per esempio, 65.287 utenti hanno cercato il Palazzo delle Arti sui propri dispositivi, di cui 46.007 per ‘‘ricerca diretta’’ ovvero digitando indirizzo o nome preciso. 144.572 utenti hanno visualizzato il Palazzo delle Arti sui propri dispositivi, di cui 138.177 su ‘‘Google maps’’. Anche i dati Facebook sono cresciuti esponenzialmente. Il numero di persone che hanno interagito con la pagina Palazzo delle Arti Beltrani equivale a 18.861 (giornaliero), 113.276 (settimanale) e 393.505 (nel range di 28 giorni).  Anche per il nuovissimo canale YouTube “Palazzo delle Arti Beltrani” i numeri sono incoraggianti: 3.682 visualizzazioni per 682,1 ore complessive. I dispositivi utilizzati per la visione dei video sono telefono cellulare per il 60% – computer 27,3% – tablet 5,2% e 57 ore di visualizzazioni su smart tv.

Il 2020 passerà alla storia come un anno non comune, sicuramente. Il dato di quasi undicimila e cinquecento presenze totali, quindi, alla luce dell’emergenza per la pandemia da Covid 19 e delle conseguenti restrizioni e protocolli da seguire, acquista un peso specifico maggiore.

­La ricchezza e la varietà della proposta culturale post lockdown diventano dunque di plastica evidenza se si considerano i numeri nella loro interezza: 115 giorni di programmazione continuativa (dalla riapertura il 21 giugno), 81 eventi, 13 concerti dal vivo, compreso il Festival “Jazz a Corte”, 10 rappresentazioni teatrali, 30 proiezioni cinematografiche, 34 incontri culturali a fruizione gratuita, una mostra fotografica, 12.203 prenotazioni online.

È lo stesso direttore Niki Battaglia a spiegare il momento delicato. “Al bivio post lockdown abbiamo deciso, tutti insieme, di scalare la vetta. È stata una stagione molto difficile, in un clima di terrore, a volte persecutorio, nel quale purtroppo siamo costretti tuttora a vivere. Da subito tra i nostri principali obiettivi – sottolinea Battaglia – vi è stato quello non solo di dialogare con le realtà del territorio ma esserne casa, luogo sicuro e punto di riferimento. Siamo ripartiti proprio da una forza incontenibile che ci è arrivata dalle tante realtà associative che operano nel territorio. Da un enorme senso di responsabilità che ci ha portati a scom8mettere ancora una volta per cercare di rendere “normale” un periodo che di normalità ha ben poco. Non sappiamo cosa ci riserverà il prossimo futuro ma certamente sappiamo che nella difficoltà e nella follia di regole, che spesso contrastano tra loro, possiamo farcela. Un grazie incondizionato – chiosa il direttore – va dunque a tutta la mia squadra.

Ricordiamo che la grande riapertura delle attività del Palazzo post lockdown è avvenuta in assoluta sicurezza, già il 21 giugno con il primo concerto della rassegna “Jazz a Corte”, andando anche oltre i nuovi parametri e tutte le linee guida ministeriali e regionali. Oltre alla presenza di termoscanner, distributori con soluzioni igienizzanti e alle costanti operazioni di pulizia, in rispetto del protocollo per il contenimento della diffusione del Covid-19, infatti, una sanificazione con l’azione automatica di generatori di ozono è eseguita quotidianamente nell’intera struttura museale per tutti gli 8 mila metri cubi della struttura, rigorosamente nelle ore di chiusura del Palazzo delle Arti Beltrani. Un caso unico ad ora nelle strutture museali di questa estensione.La cultura evidentemente è una leva fondamentale per l’essere umano soprattutto in momenti di emergenza. Il futuro è alle porte. Sempre nel pieno rispetto delle normative anti-Covid degli ultimi DPCM governativi, a Palazzo Beltrani arriva dal 27 ottobre al primo novembre la quarta edizione del Festival internazionale di cinema musicale “Sonic Scene”, diretto da Lucio de Candia, che sarà illustrata ufficialmente alla stampa venerdì 23 ottobre alle ore 10,30 proprio a Palazzo Beltrani, alla presenza del primo cittadino e del direttore artistico. L’intento della kermesse cinematografica è quello di promuovere opere documentarie e di finzione di particolare spessore artistico e sociale, tali da stimolare riflessioni su cultura e costume contemporaneo, attraverso un approccio tematico o narrativo. L’obiettivo è quello di valorizzare il cinema e la musica, cosmopolite finestre tra molteplici realtà geografiche e creative, in uno stimolante viaggio interculturale.

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