Venerdì 29 luglio, con tre giorni di ritardo, il MIUR ha finalmente reso noti gli esiti dei trasferimenti dei docenti della scuola primaria per l’anno 2016/2017. Nonostante i numeri ufficiali su scala nazionale non siano ancora noti, a giudicare dai commenti dei docenti interessati sui social network e dai comunicati dei sindacati, sembra profilarsi un esodo massiccio di docenti del sud verso i paesi e le città del nord.
La mobilità di quest’anno è una delle novità della legge 107, la cosiddetta ‘buona scuola’, si tratta di una mobilità straordinaria su scala nazionale che vede coinvolti, in quattro fasi, tutti i neoassunti della legge 107 e tutti i docenti immobilizzati, quei docenti, cioè, che entrati in ruolo prima del 2014 in una regione diversa da quella di residenza sono stati impossibilitati al rientro per un vincolo contrattuale, vincolo che per i neoassunti di quest’anno è stato eliminato. Se la fase A, quella dei trasferimenti provinciali, non ha creato alcun problema, anche perché si basava sui meccanismi collaudati del passato, le fasi B, C e D, quelle della mobilità interprovinciale, sono state ampiamente criticate da tutte le parti coinvolte per i numerosi errori che si sono verificati e per l’assenza d trasparenza relativa ai criteri con cui è stato elaborato l’algoritmo che ha decretato il destino di migliaia di docenti.
Anche se i numeri esatti non sono al momento disponibili, si stima che almeno la metà dei docenti residenti nel sud Italia saranno costretti a trasferirsi nel nord del paese, si tratterebbe quindi di circa 10 mila persone. In Puglia, secondo i dati diffusi dalla FlcCgil, sono 1099 i docenti che dovranno lasciare la regione.
Che ci sarebbe stato un cospicuo movimento verso il nord era noto a tutti gli addetti ai lavori, ciò che i docenti e i sindacati contestano al Miur è la scarsa trasparenza dei meccanismi. Negli elenchi, infatti, non si distingue tra trasferiti assunti da GaE e trasferiti assunti da concorso, questi ultimi avevano diritto al posto nella regione di superamento del concorso e, in quanto neo immessi in ruolo, dovevano necessariamente vedersi assegnata una sede, superando di fatto moltissimi vecchi assunti che, con un punteggio nettamente superiore, si sono visti scavalcare da docenti con pochissimi punti e sono rimasti immobilizzati, appunto. Senza considerare che il ruolo 2015 non è stato assegnato soltanto ai vincitori del concorso, come da regolamento concorsuale, ma anche agli idonei.
I sindacati stanno raccogliendo le testimonianze per preparare reclami e ricorsi che potrebbero rimettere molti movimenti in discussione. Ai docenti non resta che provare a chiedere assegnazione provvisoria o utilizzazione, anche se sarà praticamente impossibile accontentare tutti. Nel frattempo, per tutti i docenti trasferiti su ambito territoriale scade il 4 agosto il termine per caricare il proprio c.v. sul portale Istanze Online in modo da partecipare alla chiamata diretta dei dirigenti scolastici.
di Maria Cristina Consiglio