L’Ensemble Lucentum XVI a Mola di Bari

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Musiche del XVI secolo, al festival Anima Mea diretto da Gioacchino De Padova nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro. L’Ensemble Lucentum XVI, formazione di musica rinascimentale proveniente da Barcellona, presenta il concerto dal titolo «De vos som amorós» dedicato alla Valencia rinascimentale del Duca di Calabria.

Doppio l’appuntamento, giovedì 15 novembre a Mola di Bari (Palazzo Pesce, ore 20.30) e venerdì 16 novembre a Molfetta (Auditorio del Museo Diocesano, ore 20.30).  La formazione catalana, composta da Pepi Lloret (soprano), Pere Saragossa (bombarda e direzione), Laia Puig (bombarda), Xavier Boïls (cornetto), Vicent Osca (trombone), Juan López (serpentone), Fernando Fernandez (liuto e chitarra) e Pere Olivé (percussioni), suona anonimi dal Cancionero de Upsala e brani di Cristóbal de Morales e Bertomeu Càrceres tratti dal Cancionero de Gandìa.

Morales e Càrceres furono con Pedro de Pastrana, Francisco de Peñalosa e Mateo Flecha il Vecchio tra i più prestigiosi compositori e abili musicisti alla Corte di Valencia, dove furono riuniti tra il 1526 e il 1554. Durante il Secolo XVI l’antico Regno di Valencia visse una situazione molto favorevole per la musica, grazie alla corte cosmopolita dei Duchi di Calabria, e divenne uno dei centri musicali più importanti d’Europa. Questi musicisti disponevano di una Cappella formata da 9 strumentisti (ministriles), 24 cantori, un maestro di cappella, un organista e 6 trombettisti per i quali realizzarono una vasta produzione musicale.

Nacquero così le i due canzonieri al centro di questo concerto. Uno è il Cancionero del Duque de Calabria, più noto come Can­cionero de Uppsala, che prese tale nome della città svedese dove si conserva la fonte antica di queste musiche. Include un raffinato tipo di canzone popolare, utilizzata per le splendide feste della corte con spettacoli organizzati soprat­tutto nel periodo natalizio (la famiglia di Aragona pretendeva di discendere direttamente da uno dei Re Magi). I temi delle canzoni riguardano principalmente l’erotismo, l’amore non corrisposto, la gelosia, la nostalgia, la Vergine. L’altra collezione è il Cancionero de Gandìa, che contiene autori valenzani o strettamente connessi con Valencia, anch’essi al servizio della Corte e della Cappella del Duca di Calabria. In questo libro è più significativa la presenza di musica religiosa, benché la parte profana sia considerevole.

Un’ora prima del concerto in programma a Molfetta è prevista una visita guidata alle collezioni del Museo Diocesano.

Info www.animamea.it

redazione

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