La scomparsa di Mauro Romano a Racale: famiglia e legale chiedono la riapertura delle indagini

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“Siamo fiduciosi che qualcosa accadrà. Massima fiducia nelle istituzioni che stanno procedendo”.

 

Questo il commento del prof. avv Antonio Maria La Scala (presidente dell’associazione Gens Nova e già presidente dell’associazione Penelope Italia) giorni fa alla notizia che qualche passo avanti si è fatto e si sta facendo per dare risposta alla scomparsa di Mauro Romano, il bambino di 6 anni di Racale di cui non si sa più nulla dal 20 giugno del 1977. Nessun indizio, purtroppo, sulle ricerche effettuate in un pozzo in contrada Fichella, a Taviano nel leccese. Alle operazioni hanno partecipato il nucleo Speleo alpino fluviale (Saf) dei vigili del fuoco e i carabinieri. Nelle indagini è indagato un 71enne di Taviano,  accusato di atti sessuali su minori di 14 anni. Si tratta dell’uomo arrestato una quarantina di anni fa per tentata estorsione: telefonava ai genitori di Mauro e chiedeva loro danaro in cambio di notizie sul loro figliolo.

Ora potrebbe esserci una svolta: l’avv. Antonio Maria La Scala, già presidente di Penelope Italia, ha depositato giorni fa presso la Procura della Repubblica di Lecce una istanza per la riapertura delle indagini per omicidio  e occultamento di cadavere. Sotto l’occhio degli inquirenti potrebbe esserci proprio l’anziano di Taviano.

Antonio Carbonara

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