La sacra effige della Madonna del Pozzo di Capurso: l’origine del rito dell’incoronazione

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Si è tenuta ieri sera (domenica 3 febbraio 2019)   alle ore 19:00, presso il Santuario della Madonna del Pozzo, la celebrazione eucaristica presieduta da fra Alessandro Mastromatteo,  Ministro Provinciale, a conclusione del mese dedicato alla Madonna del Pozzo a seguito dei lavori di restauro del venerato affresco. Nell’occasione sono state  ricollocate le corone feriali sul capo del Bambino e della Madonna. Le due nuove corone feriali, di manifattura napoletana, sono state donate dalla famiglia del giovane Alessandro Borghetto. Alessandro di anni 20, coinvolto in un grave incidente stradale che lo ha reso in fin di vita, è stato ricoverato sin da subito presso l’ospedale Cardarelli di Napoli. Il giovane, nonostante le numerose invocazioni, si è spento dopo qualche giorno.

Abbiamo interpellato Antonio Calisi, teologo, docente di religione cattolica e iconografo. Gli abbiamo chiesto il senso di un rito come quello della incoronazione che si è tenuto ieri, dinanzi ad una folla devoti.

La Chiesa non ha mai esitato ad affermare a più riprese la legittimità del culto prestato alle icone di Cristo, della sua Madre e dei santi, e ha spesso ammaestrato i fedeli sul significato di tale culto.  La venerazione verso le immagini della beata Vergine Maria viene espressa non di rado ornando il suo capo con una corona regale. Se poi la santa Madre di Dio viene effigiata col divin Figlio in braccio, si incoronano tutte e due le immagini. Nell’azione rituale s’incorona prima l’immagine del Figlio e poi quella della Madre. La consuetudine di raffigurare la beata Vergine Maria ornata di un diadema regale andò affermandosi, sia in Oriente che in Occidente, fin dai tempi del Concilio di Efeso (431). Gli artisti cristiani dipinsero spesso la gloriosa Madre del Signore assisa su di un trono regale, ornata delle insegne proprie di una regina e circondata da una schiera di angeli e di santi. In tali immagini, non di rado vien rappresentato il divin Redentore nell’atto di recingere la Madre di una corona fulgente. La consuetudine di incoronare le immagini della beata Vergine Maria venne diffusa in Occidente da pii fedeli, religiosi e laici, specialmente verso la fine del secolo XVI. I Romani Ponte­fici non solo assecondarono questa forma di pietà popolare, ma «spesso, o personalmente, o per mano di vescovi da loro delegati, ornarono di diadema immagini della Vergine Madre di Dio già insigni per la pubblica venerazione». Con il progressivo affermarsi di questa consuetudine, venne preparato un rito per l’incoronazione delle immagini della beata Vergine Maria, che nel secolo XIX fu accolto nella Liturgia romana“.

Il restauro della sacra immagine di Maria del Pozzo ha suscitato in molti tanta  curiosità. Come per il 20 maggio del 1852, i fedeli hanno applaudito ieri sera al momento della ricollocazione delle nuove corone da parte di fr. Alessandro Mastromatteo, ministro Provinciale dei frati minori di Puglia e Molise.

Antonio Carbonara

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