L’Harry Potter del jazz and fusion londinese, Jacob Collier, ieri 26 novembre 2016 al Teatro Forma di Bari ha incantato il folto pubblico presente.
A soli 22 anni ha mostrato una maturità ed una completezza fuori dal comune. Non a caso l’immenso Quincey Jones, pubblicando una foto in cui era immortalato insieme al giovanissimo Collier e ad Herbie Hancock, diceva pochi anni fa di essere “in compagnia di due geni assoluti”.
Il maghetto Collier ha evidenziato la sua già completa formazione musicale variando dal jazz al soul al gospel/a cappella.
Gli influssi familiari (mamma e nonno noti violinisti) e il lungo tempo trascorso nella sua stanza della musica (dalla quale il titolo di questo presentato suo primo lavoro “In my room”), dove la mamma dava lezioni di violino, hanno certamente contribuito alla crescita di questo giovane talento che aveva iniziato studiando canto da bambino a 8 anni e poi, intorno ai 14 anni aveva proseguito con lo studio del pianoforte e soprattutto del contrabbasso per arrivare a suonare praticamente tutti gli strumenti.
Sul palco infatti si è esibito come batterista, pianista, tamburellista, bassista, chitarrista, contrabbassista e soprattutto vocalist.
L’esibizione, per la sua complessità, è andata oltre il semplice concerto. Lo spettatore sentiva e vedeva i riflessi di una moderna lanterna magica. Infatti alle spalle del musicista comparivano immagini straordinarie ricchissime di colori e variazioni che mostravano la musica che si sentiva. E poi un caleidoscopio di inquadrature, appena registrate in diretta, in cui Collier compare mentre suona contemporaneamente i numerosi strumenti.
Così la proposta musicale lascia agli spettatori la sensazione di assistere ad un’esibizione di musica elettronica in cui però tutto è acustico. Sono in campo gli strumenti e soprattutto la voce. Un esperto ed abile ricorso alla dotazione elettronica, finalizzato però esclusivamente ad esaltare le doti strumentali e vocali del giovane Collier.
Notevoli gli omaggi a Stevie Wonder con You and I e a Brian Wilson dei Beach Boys con In my room; ancora il pubblico canta seguendo le indicazioni del maestro Collier in Saviour. Dolcissima, infine In the real morning eseguita voce e pianoforte.
Anche con questa esibizione, quindi, il Teatro Forma conferma l’ottima stagione che sta proponendo all’interessato pubblico barese.
di Pierluigi Balducci
foto di Rossana Rignani