Incendioso doloso a Manduria a casa di un 51enne a febbraio: anche lui nel mirino di minori

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La finestra dell'abitazione di Antonio Stano, vittima di violenze in stile 'Arancia meccanica' da parte di una baby gang che lo ha più volte assalito in casa, a Manduria (Taranto), 26 aprile 2019. ANSA/ RENATO INGENITO

(ANSA) – TARANTO, 13 MAG – La Polizia indaga sull’incendio doloso, avvenuto la sera del 14 febbraio, dell’appartamento di Manduria in cui viveva un 51enne che ha denunciato agli agenti di essere stato nel mirino di un gruppo di bulli, almeno tre, che lo avrebbero minacciato in più occasioni e gli avrebbero lanciato pietre e bottiglie. Al momento del rogo, compiuto da ignoti, l’appartamento non era occupato dall’uomo, che vive di espedienti, ma vi erano i tre cani randagi che accudiva, morti tra le fiamme. Non ci sono elementi, secondo la versione dell’uomo e stando a quanto finora accertato dalla Polizia, che possano far ipotizzare un ruolo dei giovani coinvolti nell’inchiesta sulla morte di Antonio Stano, il 66enne deceduto il 23 aprile che aveva subito una lunga serie violenze da più gruppi di ragazzi. Il proprietario del modesto appartamento dato alle fiamme, tuttavia, era anche lui diventato oggetto di scherno da parte di alcuni minori. “Mi avevano detto che mi avrebbero bruciato la casa” ha riferito l’uomo agli inquirenti.

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