Il primo medico della Capitanata vittima del coronavirus: dichiarazione di Nunzia Pia Placentino, vice Segretario Regionale SMI Puglia

0
661

Foggia, 27 marzo -. <Le parole che mai avremmo voluto pronunciare, la notizia che mai avremmo voluto dare è arrivata! La Capitanata piange oggi la prematura scomparsa del Dr. Antonio Maghernino, 59 anni, il primo medico di Capitanata morto a causa del Covid19, contratto durante lo svolgimento, senza protezioni, della sua attività di medico di continuità assistenziale> così Nunzia Pia Placentino, Vice Segretario Regionale SMI Puglia in una dichiarazione.

<Il Dr. Maghernino era incaricato nella sede del Servizio di Continuità Assistenziale del Comune di Torremaggiore (FG) ed era ricoverato da giorni presso la terapia intensiva di Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo. Ha esercitato la sua professione  senza alcun dispositivo di protezione ed è così che stanno lavorando i medici di continuità assistenziale e i medici di medicina generale, senza alcuna mascherina, senza occhiali e senza guanti>

<La nostra terra piange oggi la scomparsa di un grande uomo e medico, di un professionista che non si è mai risparmiato nella sua professione, di un collega sempre disponibile verso tutti e mai avaro di gentilezza e garbo. Siamo  a chiederci tutti  come si può solo pensare di mandare in guerra soldati senza armi?>

<I medici non si tireranno mai indietro in una situazione di emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo, restando così fedeli, a quel giuramento che si onorano di rispettare sempre, ancor più ora, anche a rischio della propria vita. Di certo, però, è triste constatare che lo Stato li sta condannando a morte>.

<Il Sindacato Medici Italiani esprime la più sincera vicinanza alla famiglia Maghernino e solidarietà a tutta la classe medica foggiana, augurandosi che la morte del caro Antonio possa servire ad evitarne altre> conclude Nunzia Pia Placentino del SMI.

L’Ufficio Stampa SMI

ufficiostampa@sindacatomedicitaliani.it

http://www.sindacatomedicitaliani.it/

redazione

LASCIA UN COMMENTO