
Don Michele Delle Foglie non è pentito del suo gesto, anzi chiede di essere accolto dal Papa. Non terminano le polemiche sulla decisione del parroco di Grumo Appula di celebrare una messa in suffragio che boss canadese Rocco Sollecito, ucciso il 28 maggio con colpi di arma da fuoco e originario della cittadina barese.
Ha fatto scalpore in tutta Italia la decisione di Don Michele Delle Foglie, nonostante il divieto della Questura di Bari e dell’arcivescovo della diocesi, Mons. Francesco Cacucci. Il prelato pare non pentito, anzi, in una sua dichiarazione a RadioNorba, chiede di essere accolto dal Papa. “Le sante messe – scrive ancora il parroco – non si celebrano in onore dei defunti, le sante messe si celebrano a suffragio dei defunti e quanto più si è peccatori tanto si chiede la misericordia di Dio”.
Non gode di ottima fama Don Michele delle Foglie, almeno dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto negli anni. L’episodio di Grumo è simile a quello accaduto a Valenzano, in dubbio la moralità di alcuni prelati e dei rapporti con una parte marcia del territorio.
Nel frattempo nessuna messa è stata celebrata, a fare più scandalo il manifesto a firma del parroco e l’invito alla cittadinanza.
di Antonio Carbonara