- Produzione: Custodia di Terra Santa
- Ideazione e progettazione: Fr. Quirico Calella ofm, Tripoli – Libano
- Libretto: Bartolomeo Pirone
- Coro: Notre Dame University con LA Chorus Orchestra Magna Grecia – Taranto
- Organistica: Cosimo Prontera
- Musica e Direzione: P. Khalil Rahme
Solisti:
- Bechara Moufarej Francesco
- Grace Medawar Chiara
- Giuseppe Naviglio il Sultano
- Lara Joukhadar Fatima
- Tony Sfeir Fra Elia – Lo Cheikh
Dopo il grande successo in libano l’Opera lirica “S. Francesco e il Sultano” sbarca in Italia con 5 esecuzioni in altrettante città italiane dal 20 al 25 maggio. Rispettivamente Monopoli, Bari, Brindisi, Assisi (S. Maria degli Angeli) e Roma. Il libretto è del professore Bartolomeo Pirone e la musica del M° P. Khalil Rahme.
L’Opera “S. Francesco e il Sultano”, ispirata all’incontro fra S. Francesco d’Assisi ed il Sultano Malek al-Kamil a Damietta nel 1219, ideata e progettata a Tripoli-Mina (città’ da sempre con molte tensioni politiche, dove i Francescani operano in mezzo ad una popolazione a stragrande maggioranza musulmana), prodotta dalla Custodia di Terra Santa ed eseguita in prima mondiale in Libano a novembre dello scorso anno, ha avuto un grande successo soprattutto il 25 marzo scorso, festa dell’Annunciazione, al palazzo dell’UNESCO di Beyrut che ha visto riuniti insieme i Libanesi di tutte le confessioni religiose. L’Annunciazione accomuna tutti i Libanesi in quanto l’episodio è narrato non solo nei Vangeli (Lc.1,26-38, Mt.1,18-24) ma anche nel Corano (Sura di Maria,19).
Il Coro della Notre Dame University con i solisti libanesi sarà’ in Italia dal 16 al 27 maggio e dopo qualche giorno di prove inizierà la tournée. A Brindisi si uniranno per le prove prima e per le esecuzioni poi altri cantori de LA Chorus, artisti dell’orchestra Magna Grecia di Taranto e il solista di Bari Giuseppe Naviglio che avrà il ruolo del Sultano. Dopo le esecuzioni nelle Cattedrali di Monopoli, Bari e Brindisi con l’organista italiano M° Cosimo Prontera sotto la Direzione del Maestro P. Khalil Rahme la tournee proseguirà per Assisi. A S. Maria degli Angeli accanto alla Porziuncola, culla del francescanesimo, sotto il patrocinio del Comune avverrà’ la penultima esecuzione. Infine il 25 maggio dopo l’Udienza mattutina dal Papa con qualche nota musicale, la serata finale avverrà a Roma nella Basilica di S. Maria in Ara Coeli alla presenza di alte autorità civili e religiose. Nelle varie città saranno presenti oltre i rappresentanti delle varie associazioni legate alla Custodia di Terra Santa ed ai Francescani in genere, i delegati dei non cristiani, specialmente della comunità musulmana. L’Opera si propone in particolare a tutti quelli che promuovono il dialogo e la fratellanza universale secondo la linea di Papa Francesco che troviamo nei testi del “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” e nell’Enciclica “Fratelli tutti”.
In futuro, sono previste esecuzioni dell’Opera al Cairo, Damasco, Amman e di nuovo in alcuni teatri italiani. Auspichiamo che il messaggio di pace e fratellanza lanciato a Damietta 800 anni fa da S. Francesco nell’incontro col Sultano Malek al-Kamil arrivi fino agli estremi confini della terra. La via del dialogo, della tolleranza, della fratellanza e della coesistenza pacifica è e rimane l’unica via percorribile ed è la carta vincente per il Libano, per il Medio Oriente e per tutto il mondo.
P. Quirico Calella ofm
Ideatore e progettista dell’Opera
Superiore del Convento S. Francesco, Tripoli-Mina
Quirico Calella, 77 anni, pugliese di Cisternino (Brindisi), ha trascorso 38 anni della sua vita in Israele prima di essere trasferito al convento di Tripoli-Mina, in Libano, a metà del decennio scorso. Ora sta portando avanti una serie di progetti per aiutare una popolazione stremata dalla crisi che ha messo in ginocchio il Paese. Da mesi ormai anche lui fa tutto quello che può per alleviare i dolori e le difficoltà della popolazione, sprofondata nell’abisso della povertà. La svalutazione della lira libanese ha causato danni enormi. Poiché la maggior parte dei prodotti di consumo sono importati, il loro prezzo è fissato in dollari. E dal momento che la valuta libanese ha perso il 93 per cento del suo valore le persone non possono più permettersi di acquistare neppure il cibo. Gli scaffali delle farmacie sono ormai senza medicinali: ci sono famiglie che non possono nemmeno permettersi le mascherine per proteggersi dalla pandemia. Il sistema scolastico è sull’orlo del collasso: ci sono scuole private che non pagano i docenti da 16 mesi.
Quirico, insieme con tutti i fratelli del convento San Francesco a Tripoli-Mina hanno messo in opera una serie di iniziative per aiutare la popolazione. Organizzano attività sportive per i bambini del quartiere, prevalentemente cristiani, nonché per i migranti filippini ed etiopi. Sul fronte sanitario, ogni due mesi chiamano dall’Italia un medico che cura i profughi siriani. Dall’esplosione del porto di Beirut (del 4 agosto 202), e grazie alle donazioni raccolte dall’associazione Pro Terra Sancta, distribuiscono ogni mese anche 150 kit sanitari con medicinali per il diabete e altre malattie gravi, oltre a 150 kit alimentari contenenti prodotti di prima necessità. Presto apriranno un dispensario al convento, con due o tre medici e un’infermiera. Stanno anche organizzando una raccolta fondi per aiutare le scuole a pagare gli stipendi.
A margine di tutto questo, hanno messo in scena un lavoro per celebrare gli 800 anni dell’incontro del 1219 a Damietta (Egitto) tra san Francesco e il sultano al-Malik al-Kamil.
Quirico coordina tutto da solo. All’inizio erano in due, ma l’altro fratello ha preso il Covid-19 ed è dovuto partire. Continua la sua opera anche grazie ai legami con i conventi francescani di Beirut e Tiro e con i padri carmelitani.
È possibile aiutare l’impegno e le iniziative di P. Quirico e del Convento S. Francesco in Tripoli-Mina, facendo una donazione tramite l’associazione Pro Terra Sancta.
Per approfondire: https://www.terrasanta.net/2021/08/libano-in-crisi-la-testimonianza-di-fra-quirico-calella/
Clicca qui per il video integrale dell’esecuzione del 7 novembre 2021.
Redazione