Fondazione La Notte della Taranta e Accademia Belle Arti: insieme per un progetto artistico nel 2021

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La Fondazione La Notte della Taranta e l’Accademia di Belle Arti per un anno lavoreranno in sinergia per realizzare un progetto artistico che sarà presentato nell’ edizione del Concertone 2021. La notizia sulla pagina Facebook della Fondazione.

“Il protocollo d’intesa – continua il comunicato- prevede dunque: la collaborazione diretta o indiretta funzionale alla partecipazione nell’ambito di progetti Europei e di cooperazione internazionale su tematiche di comune interesse; la possibile promozione di stage, l’attuazione di conferenze scientifiche, convegni e attività editoriali; l’attivazione di borse di studio e la partecipazione reciproca ad attività di indagine e workshop, sempre sulla base di ricerche e progetti condivisi; lo studio e la realizzazione di eventi ed esposizioni che nascano dalla ricerca scientifica e ne esemplifichino gli esiti, anche promuovendo le relazioni con altri enti a livello locale, nazionale ed internazionale, e che possano essere destinati sia all’Accademia di Belle Arti sia alla Fondazione La Notte della Taranta.

È senz’altro motivo di orgoglio per la Fondazione La Notte della Taranta essere parte attiva di una collaborazione che ritengo strategica per valorizzare la musica attraverso le Arti e promuovere così l’offerta culturale del nostro territorio, evidenzia il presidente Massimo Manera. Abbiamo lavorato nella fase di lockdown a questo accordo, che consolida i rapporti già attivi con le altre realtà locali e apre a nuovi e ambiziosi scenari, grazie alla presenza di una istituzione prestigiosa come l’Accademia di Belle Arti.

Il protocollo d’intesa con la Fondazione sarà uno dei punti di forza della programmazione culturale della nostra Accademia, spiega Luigi Puzzovio, e consentirà scambi di ricerche e conoscenze, oltre che una promozione incrociata di grande rilevanza per tutta la nostra regione. Ringrazio di questo importante risultato il presidente Massimo Manera perché se l’unione faceva già la forza prima della pandemia, oggi muoversi di concerto appare ancora più importante”.

Redazione

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