Festival Anima Mea – La Copla perdida con Luciana Elizondo a Bari e Palo del Colle

0
862

La moderna canzone sudamericana interpretata utilizzando un’antica prassi esecutiva che affonda le radici nella tradizione rinascimentale. Portavoce di questa particolare proposta è Luciana Elizondo, artista di Rosario che interpreta brani del Novecento di vari cantautori e compositori argentini cantando e suonando contemporaneamente la viola da gamba. Per Anima Mea, il festival di musica antica diretto da Gioacchino de Padova nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro, sarà la protagonista di «La Copla perdida», il doppio e raffinato concerto dedicato al folklore e alla canzone latino-americana in programma venerdì 15 novembre (ore 20.30) a Bari, nel Museo Archeologico di Santa Scolastica, e sabato 16 novembre (ore 19.30), a Palo del Colle, nella Chiesa del Purgatorio, dove l’artista sarà accompagnata da Quito Gato (chitarre a 5 e 6 ordini) e Francesco Manfredi (clarinetto).

 

 

La Copla perdida è un’antica canzone nella quale si parla di un cantore che per poter intonare un brano, durante la veglia della notte di Carnevale, convoca gli spiriti per avere l’ispirazione di una copla, una forma poetica a strofe. E medesima ispirazione ha guidato questo progetto, alla ricerca di strofe che si fanno canzoni, dalla Patagonia alle pianure di Santa Barbara, per raccontare una vasta e colorata parte dell’America del Sud, dove sino al XVIII secolo si radicò la modalità di “cantare alla viola”. In America Latina, infatti, il repertorio folkloristico popolare e d’autore, nato a partire dal “mestizaje”, un meticciato di storie, culture e arti prodotto dalla colonizzazione, si sviluppò attraverso le canzoni popolari, eredità del genere “romance”, introdotto dai conquistatori sin dal loro arrivo nel XV secolo. Una tradizione che travalica lo scorrere del tempo e dell’Oceano, tra Vecchio e Nuovo Mondo, e nella quale Luciana Elizondo celebra – alternandoli ad autori del Cinque-Seicento come Diego Ortiz, Gaspar Sanz e Lucas Ruiz de Ribayaz – i maestri della tradizione argentina e sudamericana dei nostri giorni, da Eduardo Falù a Jorge Marziali, dalla cantautrice peruviana Chabuca Granda a Ramon Navarro e ai compositori Anìbal Troilo, Catulo Castillo, Gustavo Leguizamon e Lucio Demare, sino ad arrivare ai parolieri e poeti Homero Manzi e Manuel J. Castilla e agli artisti nati a partire dagli anni Sessanta come Melina Lasquera, Hermanos Nùnez e Carlos Aguirre.

I due concerti, entrambi a ingresso libero presentando la rivista di Anima Mea 2019 (costo 10 euro), saranno preceduti da passeggiate d’arte ai luoghi nei quali sono stati programmati.

Info www.animamea.it – 391.4858488 (dalle ore 16 alle 19).

redazione

LASCIA UN COMMENTO