Femminicidio in Italia – per Antonio La Scala un “problema culturale”

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Sono 117 le donne uccise in Italia nel 2016 e vittime di femminicidio. Dati allarmanti nonostante la legge 119 del 2013, per il Prof. Avv Antonio Maria La Scala, presidente delle associazioni Onlus Gens Nova e Penelope Italia, il femminicidio è determinato da un problema culturale, necessaria una campagna di sensibilizzazione.

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Nell’ambito del 10° Convegno Nazionale Protezione Civile e di Pace (2-3 dicembre 2016), promosso dall’AIOS presso il Centro Congressi Hotel Excelsior di Bari, è intervenuto  questo pomeriggio il Prof. Avv. Antonio Maria La Scala che ha avuto modo di approfondire il fenomeno femminicidio in Italia. “Occorre sensibilizzare l’opinione pubblica“, ribadisce La Scala,  “più si parla e più si tutelano le vittime, nel contempo si conoscono le conseguenze penali, soprattutto per chi si macchia di reati“.

Tra i casi mediatici più noti la scomparsa di Roberta Ragusa, l’associazione Penelope si è costituita parte civile, un caso  di femminicidio con occultamento di cadavere che attende riscontri sul piano giudiziario.

Per Giacomo Pellegrini, Presidente dell’Associazione Nazionale Interforze Protezione Civile,  è importante promuovere eventi  per approfondire taluni temi e problematiche sociali.

Hanno partecipato all’incontro sul femminicidio: Corsina Depalo, pedagogista clinico-Giudice Onorario presso il Tribunale dei Minori di Bari, Maria Nicola Lo Giudice, Presidente Angeli della Vita, Maria Nicola Mastrorocco, Dirigente Scolastico Istituto ” De Marinis” Bari, Paola Saraceni, sindacalista, Jasmine, studentessa di Bari e attrice, quest’ultima ha recitato un monologo sulla problematica.

di Antonio Carbonara

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