Ecco il luogo in cui è nato Gesù

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Una stella indica con precisione il luogo esatto dove, secondo una consolidata tradizionale, nacque Gesù.  Siamo a Betlemme, ricordata dai Vangeli come la città che ha dato i natali al figlio di Dio, oggi luogo di fede e di devozione da parte di migliaia di pellegrini provenienti da diverse parti del mondo.  

 

 

 

Una lunga documentazione  testimonia l’autenticità di questo sacro luogo. Molto probabilmente sul luogo della natività nel 135 Adriano vi costruì un tempietto al dio della fertilità Adone (Ep 58 di Girolamo), proprio forse per cancellare già un culto cristiano. Nel 215   è Origine a darcene conferma (come eco di una tradizione che risale all’antichissimo aprocrifo Protovangelo di Giacomo, II secoolo). Sant’Elena il 31 maggio 339 dedicò la prima chiesa (i cui mosaici sono visibili oggi nella navata centrale). Giustiniano nel 531 ne costruì una più grande e sontuosa, che è in gran parte quella odierna, risparmiata per miracolo da Cosroe II nel 614 perché vi trovò disegnati i Magi con vestiti persiani. Nel 386 vi si stabilisce san Girolamo, qui sepolto, tanto devoto a questa grotta. A lui va attribuita la versione dai testi originali ebraici in latino della Bibbia, detta “Vulgata”.

Rispettata dagli Arabi musulmani perchè intitolata alla “madre del profeta Gesù” ( e per ciò risparmiata da Hakim nel 1009), la basilica fu abbellita dai Crociati con mosaici sulle pareti che ricordano i primi sei Concilii in cui la chiesa era unita, con figure di antenati di Gesù e più sopra di angeli. Nel luogo della natività furono incoronati i re latini Baldovino (anno 1100). Con l’arrivo dei Turchi ottomani i saccheggi divennero sistematici: molto marmo delle moschee di Gerusalemme proviene da qui. A fianco della grotta della natività vi sono altre grotte trasformate da Girolamo in abitazioni: ad esse si accede dalla chiesa latina di Santa Caterina che i francescani (qui giunti nel 1347) costruirono nel 1881 a fianco della basilica come parrocchia cattolica. Assieme ai Greci-ortodossi che gestiscono tutta la grande basilica, e i Francescani che possono celebrare entro la grotta sul piccolo altare della “mangiatoia”, vi sono presenti anche gli Armeni e i Siriani (Siro-Giacobiti). Dalla piaza si accede alla basilia attraverso una bassa porticina, fatta per evitare l’entrata a cavallo dei turchi ottomani. Betlemem è oggi chiusa dentro il muro voluto da Isreale, conta oltre 50 mila abitanti, tutti arabi palestinesi, circa 12 mila i cristiani.

Non è possibile oggi ritrovare i luoghi come erano una volta, ovviamente trasformati dalle iniziative dei primi cristiani che hanno voluto custodire la memoria costruendo chiese come “monumenti” da contemplare nei secoli.

Antonio Carbonara

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