Crollo palazzina a Bari: intervista all’ing. Nino Monterisi , esperto e già componente dell’AIPROS

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Il crollo della palazzina di via Pinto a Bari richiama con forza il tema della sicurezza degli immobili. Dopo aver tirato un sospiro di sollievo per aver scampato il disastro per la perdita di molte vite umane, inizia la fase dell’accertamento delle responsabilità.

Ne discutiamo con Nino Monterisi, coordinatore regionale di IO SUD, il movimento politico fondato dalla Senatrice Adriana Poli Bortone, esperto, e già componente dell’AIPROS, l’Associazione Italiana Professionisti della Sicurezza che definisce “ il fascicolo del fabbricato “ la priorità inderogabile per scongiurare tali eventi drammatici.

In foto Nino Monterisi

 

D.

Per come sono emersi gli eventi precedenti, il crollo della palazzina è evidente che siamo stati ad un passo da una disastrosa tragedia; a Lei,che si occupa da anni di sicurezza in senso lato,chiediamo: qual è la sua impressione su quanto accaduto?

R.

Prima di ogni cosa non posso non porre l’accento, su come sia stata unanimemente apprezzata ,la tempestività massiva dei soccorsi. Prime fra tutti le squadre dei Vigili del fuoco, intervenute con un’autogru, già dopo pochi minuti dall’evento, e della polizia locale che,nonostante il caos che l’evento ha determinato,ha saputo gestire efficacemente il traffico, consentendo l’arrivo tempestivo dei soccorsi. Si è palesato subito un lavoro di squadra dei soccorritori dal quale è emerso il lodevole senso di solidale umanità.

Per questo un ringraziamento particolare è dovuto al Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, dott.ssa Rosa D’Eliseo, che ha coordinato le operazioni determinando il migliore esito possibile complessivo del soccorso.

Quindi le rispondo di si ! certamente si è rischiata la tragedia e l’aver recuperato,sana e salva dalle macerie dell’immobile,la signora Rosalia De Giosa,è la prova che gli operatori sono sempre più preparati professionalmente a gestire le più disparate emergenze.

D.

Resta però la disperazione di quanti hanno perso all’improvviso non solo la propria abitazione ,ma anche i propri effetti personali, il risultato di una vita di sacrifici.

R.

Non solo ma vi è anche, chi ha perso con la propria attività il lavoro. Tutti,proprietari,inquilini,affittuari, amministrazione Comunale,Curatela del Tribunale,amministratore e consulenti tecnici, si trovano oggi gravemente coinvolti in una dolorosa situazione che segnerà certamente anche in futuro la propria esistenza.

Quando ci si trova di fronte a situazioni così gravi,il primo pensiero che viene in mente a chiunque è il come,e con quali rimedi si sarebbe potuto evitare il disastro .

La risposta è sempre riconducibile al concetto della “prevenzione”,cioè l’insieme delle azioni che mirano a ridurre un determinato rischio, azioni che vanno espletate nei tempi giusti;Osservo che il fatto che le criticità rilevate sull’immobile crollato siano state accertate oltre un anno addietro evidenzia che la “tempestività “ della messa in atto dei rimedi è un elemento fondante per contrastare determinati rischi e che, nel caso in questione,il ritardo è stato determinante per il disastroso evento

D.

Evidentemente Lei ha un idea in merito al crollo , visto che sottolinea il concetto della tempestività.

R.

Determinare con precisione come quando e perché è avvenutoil crollo e’ compito della Magistratura inquirente che, per dare una risposta adeguata,dovrà necessariamente affidarsi a consulenti esperti. È evidente che si è verificato un collasso delle strutture portanti dell’immobile, probabilmente nella parte centrale del corpo fabbrica,visto che,per fortuna, l’immobile è imploso confinando i danni prevalentemente nell’area in cui insisteva. Considerando che la struttura si è praticamente sbriciolata al netto dell’accertamento del nesso di casualità,ovvero dell’ipotesi di una relazione diretta,tra inizio dei lavori e l’esito infausto della criticità strutturale comunque già da tempo riscontrata,e considerando inoltre che pare vi sia una storia documentata dell’immobile, compreso gli atti di una soprelevazione,un ausilio affidabile ai consulenti del tribunale la daranno le relazioni nel tempo formulate dai tecnici, i verbali dei sopralluoghi che hanno determinato lo sgombero e non di meno le foto a corredo di dette relazioni,visto che una gran parte di esse sono già state rese pubbliche ed evidenziano già uno stato di grave precarietà generalizzata. Nella disgrazia la sorte è stata propizia nel risparmiare la perdita di vite umane ma restano le tante vittime dei danni subiti. Inizia quindi ora il lungo percorso per la individuazione delle responsabilità e degli improbabili risarcimenti. Temo che per arrivare alla conclusione di questa faccenda ci vorranno anni,con magra consolazione per chi ha perso l’immobile. Il processo si manifesta complesso perché si evidenziano molteplici profili di responsabilità, ove ogni parte coinvolta potrà accampare,contemporaneamente motivi di torto o ragione.

D.

Nell’introdurre l’argomento Lei ha citato il” fascicolo del fabbricato“, di che si tratta?

R.

Il Fascicolo del Fabbricato è la carta di identità di un manufatto edilizio, uno strumento di cui si discute da anni,che consente di individuare l’unità immobiliare sotto tutti gli aspetti,tra cui la legittimità edilizia-urbanistica, lo stato di fatto di conservazione,il livello di sicurezza strutturale ed impiantistica, l’efficienza energetica, la manutenzione,la programmazione di tutti gli eventuali interventi necessari a mantenere efficiente l’immobile in tutte le sue componenti. Serve ad avere un quadro generale e preciso circa lo stato, la qualità e la consistenza statico-funzionale del patrimonio immobiliare per assicurare il corretto uso, la manutenzione puntuale e la gestione accurata degli stessi. La sicurezza degli edifici costituisce uno tra i problemi più rilevanti con il quale il nostro Paese si dovrà trovare a fare i conti. In questi, come in altri casi simili, a ridosso del crollo si riapre immediatamente il dibattito sul così detto Fascicolo del Fabbricato , discussione che però si esaurisce senza produrre risultati concreti. Insisto nel dire che sono emergenze che suscitano attenzione quando si verifica l’ennesimo crollo improvviso, ma che tornano a scomparire quando l’emozione e la paura provocate dal crollo e dalle vittime scemano e le luci del circo mediatico si spengono. Un’altro fattore che contribuisce all’insicurezza di numerosi edifici riguarda la scarsa qualità dei materiali utilizzati per la costruzione dei manufatti; Numerose sono state nel corso degli anni le imprese edili che non hanno utilizzato diligentemente i materiali idonei che avrebbero dovuto essere impiegati come il calcestruzzo armato,lo hanno utilizzato di qualità non sufficiente. Contrariamente a ciò che si pensa infatti, purtroppo Il cemento armato non ha vita eterna.

Tra i fattori che hanno prodotto quella che potremmo definire un’emergenza edilizia dovremmo citare l’elevato tasso di abusi edilizi,abusi che per molti anni hanno poi ottenuto regolare sanatoria incentivando in tal modo la costruzione di nuovi manufatti troppo allegramente condonati.

La collocazione geografica e la natura del nostro territorio, che in gran parte è soggetto a rischio sismico elevato come i terremoti che si sono susseguiti con cadenza ormai periodica hanno dimostrato conferma una fragilità da non sottovalutare. Tutto ciò,ma molto altro ancora, determinano la circostanza che “ il fascicolo del fabbricato “ il cui obbligo non è stato ancora definitivamente sancito, è lo strumento indispensabile,l’unico che, se non viene interpretato come ulteriore seccatura burocratica, può incidere positivamente sulla messa in sicurezza del patrimonio immobiliare nazionale.

D.

Ciò vuol dire che i proprietari di immobili saranno obbligati a sopportare ulteriori ed esosi costi aggiuntivi?

R. 

Sono interventi che non possono essere eseguiti senza il contributo statale, ma se si tiene conto di quanto è stato speso per operazioni discutibili,come i vari superbonus che hanno pesato in modo sproporzionato sul bilancio dello Stato senza produrre particolare efficacia , anzi dando adito, con il sistema della cessione del credito, ad abusi e truffe, come si è ampiamente dimostrato,il fascicolo del fabbricato è certamente un obiettivo principale che una società responsabile dovrebbe proporsi perché costituisce una componente fondamentale della sostenibilità per la sicurezza del territorio.

Intervista di Antonio Carbonara

 

 

 

 

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