Covid 19, Decaro chiede scusa ai baresi

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Con un lungo post su Facebook Antonio Decaro, sindaco di Bari, chiede scusa ai suoi concittadini per gli errori commessi e le decisioni sbagliate o tardive in relazione all’emergenza pandemica. In quanto rappresentante delle istituzioni pur non avendo competenza – come lui stesso afferma – in materia di vaccinazione e sanitaria ed economica, Decaro decide di assumersi le proprie responsabilità nei confronti della popolazione. Mostrando una foto di Londra in festa, Decaro sembra prendere le distanze dalle inefficienze nazionali e regionali che hanno portato ad una campagna vaccinale che ancora stenta a decollare, ad un approvvigionamento di vaccini insufficienti ed a ritardi nell’erogazione dei sostegni alle categorie costrette a chiudere. Decaro ribadisce il suo impegno in questi tredici mesi di pandemia la cui fine nella nostra regione, che si appresta a trascorre almeno un’altra settimana in zona rossa, sembra essere ancora lontana. Sembra passato un secolo da quando Decaro girava per le strade della città a cacciare i cittadini colpevoli di essere usciti di casa senza motivo, o da quando toglieva le panchine dal lungomare e chiudeva i negozi alle ore 19 solo pochi giorni prima che il Cts raccomandasse il prolungamento delle aperture ( dicembre 2020), eppure è lo stesso sindaco che dopo Pasqua ha emanato un’ordinanza che chiude parchi e giardini alle ore 18 e nei Week end. Che sia stato fulminato sulla via di Damasco? Ai nostri lettori le conclusioni.

“Questa foto non è di due anni fa. È del 12 aprile del 2021. E io non riesco a crederci. Centinaia di persone per strada, sedute ai tavolini, quasi tutte senza mascherina. Sembrano scene da un’altra vita. Invece è semplicemente Londra. Dove qualche giorno fa le autorità scientifiche hanno dichiarato raggiunta l’immunità di gregge. Mentre guardo questa foto mi scorrono veloci davanti agli occhi le immagini delle nostre strade vuote, della disperazione dei manifestanti in piazza in questi giorni, delle mie figlie chiuse nelle proprie stanze costrette a cercare i loro amici negli schermi di un cellulare o di un pc. E mi sento triste, impotente, vorrei spaccare qualcosa, prendermela con qualcuno. E invece l’unica cosa che posso fare, io che rappresento un’istituzione, è prendermela con me stesso. E chiedere scusa a tutti voi, miei concittadini. Vi chiedo scusa per gli errori che ho commesso, per le decisioni sbagliate, per quelle prese troppo tardi, per quelle non prese. E potrei dire che un sindaco non ha competenze in materia di vaccinazione, o non può costringere le aziende farmaceutiche a rispettare gli accordi, o non può far funzionare gli ospedali o far ripartire l’economia. Ma non voglio alibi. Perché se la situazione è ancora difficile, un uomo delle istituzioni ha il dovere di assumersene la responsabilità.
Quello che posso dirvi è che, con tutti i miei limiti, io ce l’ho messa tutta, ogni giorno, da tredici mesi a questa parte, per provare a fare il possibile per contrastare questa maledetta sciagura. Ora i contagi stanno diminuendo e la campagna vaccinale finalmente sembra aver imboccato la strada giusta, ma io continuo a guardare questa foto e a chiedervi scusa. Perché quella è Londra e invece dovrebbe essere Bari, quella è Inghilterra invece dovrebbe essere Italia. Sì, perché quelle che vediamo in foto non sono scene da un’altra vita. Quella è la nostra vita. Ci spetta di diritto. E dobbiamo riprendercela”.

Maria Cristina Consiglio

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