CONTRASTO AL BULLISMO E AGLI STEREOTIPI DI GENERE
OGGI LA SOTTOSCRIZIONE DI DUE PROTOCOLLI TRA LA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ
E LE ASSOCIAZIONI GENS NOVA E LA FORZA DELLE DONNE
Sono stati firmati questa mattina, a Palazzo di Città, dalla commissione consiliare Pari Opportunità due protocolli d’intesa con le associazioni Gens Nova e La Forza delle Donne. A firmare l’intesa Silvia Russo Frattasi, presidente della commissione consiliare Pari Opportunità, e i presidenti delle associazioni Gens Nova e La Forza delle Donne, Antonio La Scala e Krizia Colaianni, alla presenza dell’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano. Alla sigla sono intervenuti i consiglieri Italo Carelli, Antonio Ciaula e Pasquale Magrone, componenti della stessa commissione.
“Oggi firmiamo due protocolli con due associazioni attive sul territorio nel contrastare il fenomeno del bullismo e della violenza di genere – ha detto la presidente Silvia Russo Frattasi -. Con l’associazione Gens Nova distribuiremo l’opuscolo informativo “Stoppa il bullo” nelle scuole di Bari e dell’area metropolitana, rivolto a ragazzi, genitori e insegnanti in modo da potenziare l’azione di informazione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo. L’associazione La Forza delle Donne, invece, realizzerà, sempre nelle scuole, due interventi di informazione e formazione volti alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere, all’educazione, all’affettività e al rispetto dell’altro”.
“Con la pandemia purtroppo la tensione sociale e i fenomeni di violenza sono aumentati, così come sono aumentate le difficoltà tra i giovani – ha dichiarato l’assessora Paola Romano -. I fenomeni del bullismo e della violenza sulle donne sono innanzitutto culturali, per questo è importante intervenire nelle scuole che rappresentano la prima comunità formativa e il luogo per la crescita e la costruzione identitaria di ciascuna persona. Un’indagine della Commissione Europea, che indaga sulla violenza contro le donne, ha rivelato come in Italia più del 54% della popolazione ritiene che il ruolo della donna sia esclusivamente quello legato alla famiglia. Per combattere questo stereotipo è necessario lavorare in maniera capillare all’interno delle scuole rivolgendoci ai ragazzi e alle ragazze”.
“La nostra associazione nasce come un piccolo movimento di un Municipio di Bari e oggi collabora con la Regione Puglia e anche con la Regione Basilicata – ha spiegato Krizia Colaianni -. Con la commissione Pari Opportunità abbiamo già siglato, durante il periodo della pandemia, un “Patto per non lasciare sole le donne”, nel quale venivano individuati otto obiettivi per contrastare la violenza di genere e soprattutto per promuovere la parità di genere. Uno di questi obiettivi era quello di portare nelle scuole secondarie di primo grado di Bari il progetto “A scuola con la Forza delle donne” rivolto alle studentesse e agli studenti, ma anche a dirigenti scolastici e ai docenti. Il progetto prevede due incontri: nel primo è previsto l’approfondimento di varie tematiche, come l’importanza del rispetto reciproco per prevenire gli stereotipi femminili e maschili, favorire le pari opportunità tra uomini e donne e valorizzare le differenze di genere; il secondo incontro prevede l’analisi e il commento da parte degli studenti di elaborati e disegni realizzati successivamente al primo intervento formativo, volti ad approfondire l’importanza della non violenza a scuola, nelle famiglie e nella comunità cui appartengono”.
“Dobbiamo definire il bullismo esattamente, perché la parola bullismo nel nostro codice penale non c’è, e il cyber bullismo esiste dal 2017 – ha concluso La Scala -. Ci sono sentenze della Corte di Cassazione che considerano il bullismo “percosse, lesioni, diffamazione, atti persecutori”. Bullismo è violenza allo stato puro e purtroppo il diffondersi dei social non ci aiuta a contrastarlo. Si tratta di una battaglia che va combattuta da parte di tutti: per questo l’opuscolo che distribuiremo nelle scuole è rivolto non solo ai ragazzi e alle ragazze ma anche alle famiglie, in molti casi assenti, e ai docenti che devono vigilare sull’insorgere di questo deprecabile fenomeno”.