Braccianti di Borgo Mezzanone sfruttati dai caporali: obbligati a riempire 56 cassette in 8 ore

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FOGGIA, 07 FEB – Per essere trasportati nei campi i braccianti che vivono nella baraccopoli di Borgo Mezzanone erano costretti a versare al ‘caporale’ che li reclutava e accompagnava 5 euro al giorno, una somma che – in accordo con i titolari delle aziende per cui lavoravano – veniva direttamente detratta dalla busta paga giornaliera. Durante le ore di lavoro erano controllati a vista, non potevano fare pause e venivano insultati. Inoltre i caporali pretendevano che ogni bracciante riempisse in otto ore almeno 56 cassette con i prodotti agricoli. E quando uno di loro non raggiungeva questo obiettivo il lavoro di tutti continuava. E’ quanto emerso dall’indagine ‘Caronte’ che ha portato all’emissione di 13 provvedimenti cautelari personali del gip di Foggia, tra cui sette arresti (due dei quali riguardano ‘caporali’ senegalesi che ora sono in Africa), per intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, impiego di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.  Due aziende agricole sono state sottoposte al sequestro preventivo finalizzato al controllo giudiziario.
I due ‘caporali’ senegalesi destinatari della misura cautelare in carcere sono stati rintracciati nel loro paese d’origine e i militari hanno avviato le pratiche per l’internazionalizzazione del provvedimento. (ANSA).

Redazione

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