BARI – Università di Bari – Venerdì 22 novembre torna il talk dei «Dialoghi sul BIG», a cura di Claudia Attimonelli 

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BARI – Università di Bari – Venerdì 22 novembre torna il talk dei «Dialoghi sul BIG», a cura di Claudia Attimonelli

BARI INTERNATIONAL GENDER FESTIVAL

 

 

Il BIG prosegue con il talk dei “Dialoghi sul BIG”, a cura di Claudia Attimonelli.

XXX – DIVIETO, TRASGRESSIONE, INCOGNITA

CORPI E IMMAGINARI NELLA CITTÀ CHE RESISTE

Venerdì 22 novembre, dalle ore 10

Università degli Studi di Bari – Aula XXIII (II piano)

Ingresso libero da Piazza Cesare Battisti

 

In occasione del decimo anno del Bari International Gender Festival, ritornano i «Dialoghi sul BIG», momento di confronto pubblico, accademico e culturale nato in seno al Dipartimento ForPsiCom dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e all’interno del Corso di Scienze della Comunicazione e dell’Archivio di Genere “Carla Lonzi”, sulle tracce delle tematiche incarnate dai corpi in scena durante i giorni del Festival.

L’edizione 2024, dal titolo “Dialoghi sul BIGX. XXX – Divieto, trasgressione, incognita. Corpi e immaginari nella città che resiste”, a cura di Claudia Attimonelli, si terrà venerdì 22 novembre dalle 10 alle 13 nell’Aula XXIII, secondo piano, di Piazza Cesare Battisti – Bari (ingresso gratuito). L’incontro è organizzato dal Corso di studi in Scienze della Comunicazione, dal Corso magistrale in Scienze della Comunicazione Pubblica, Sociale e d’Impresa, in collaborazione con BIG – Bari International Gender Festival e Archivio di Genere “Carla Lonzi” – Uniba.

I Dialoghi di quest’anno riflettono attorno alla complessità della “X” stante ad indicare, in primis, il decennio di sperimentazione, sogni, voci, linguaggi, media e pratiche del Bari International Gender Festival, e declinandola quale segno di incognita, incrocio e moltiplicazione di sguardi e possibilità, trasgressione nella sua manifestazione XXX, spunta affermativa, punto di partenza o arrivo ignoti, senza tuttavia trascurare che X esprime anche divieto, errore e fine di qualcosa in corso.

Seguendo la vocazione transdisciplinare che li ha sempre contraddistinti, tramite prospettive teoriche e pratiche di studiosi ed esperti, i Dialoghi 2024 intendono farsi portatori di un dibattito culturale pubblico e partecipato sulle scene culturali urbane, sulla notte, sulle contemporanee forme di socialità, sui corpi che abitano lo spazio pubblico e il loro benessere, ripensando luoghi e modalità di fruizione e produzione di cultura. L’auspicio è quello di nutrire l’immaginario collettivo di visioni plurali, marginali, intersezionali fondate su ricerche e modelli che riescono a tenere insieme, in un atteggiamento sincretico, le culture eXtreme con la loro brandizzazione, la sicurezza e il benessere degli spazi con quelle dei corpi; affinché affiorino e proliferino pratiche e desideri condivisi di come vivere lo spazio urbano notturno e diurno di una città la cui effervescenza artistica troppo spesso non riesce a dialogare con le Istituzioni.

 

Se la X è divieto e al contempo prefisso per un’esagerazione, i Dialoghi 2024 inaugurano dibattiti in extremis con la conferenza d’apertura di Massimo Canevacci, professore di antropologia culturale romano e dalla lunga esperienza di docenza all’Università di San Paolo in Brasile, per risemantizzare la X che ha connotato il suo visionario libro, «Culture Extreme» del 1999, e indagare quali eXtremità animano il nostro tempo; segue una riflessione di Roberta Troiano (content stategist, Archivio di Genere) sulla X come codice ibrido del contemporaneo tra divieto e trasgressione, presente come logo delle ultime edizioni di Club to Club/C2C, il celebre festival torinese dedicato alla club culture e che ha coniugato arte e urbanistica.

Si si prosegue con l’intervento dal tema di grande interesse e attualità di Riccardo Ramello (Università di Milano Bicocca e fondatore di Club Futuro) sull’«Economia della Notte» tra spazio urbano, conflitti e possibilità, per poi contestualizzare i corpi nello spazio pubblico con Fabiana De Benedictis (dottoranda Uniba) in relazione a decreti nazionali e ordinanze locali, dal Decreto Rave a quello Sicurezza, fino alla recente ordinanza emanata dal Comune di Bari che limita le pratiche culturali legate alla vita notturna, chiamando in causa la sicurezza urbana; in tema di sicurezza Ilenya La Macchia (Uniba) si avventura nei meandri dell’Internet per parlare di spazi sicuri per la comunità queer.

Infine, con la proiezione del documentario «Loopera» di Jan Hartungen (Bergamo) e Simone Poggesi, omaggio alla producer e dj trans-intersex belga, Liza N’ Eliaz, si getta uno sguardo sulla cultura rave delle origini. Anche quest’anno i Dialoghi esplorano un progetto editoriale indipendente con Christian Nirvana Damato (Bologna) presentando il numero «Medial Disorder» della rivista Inactual di cui verranno letti degli estratti durante i Dialoghi. I saluti di chiusura sono affidati alle tirocinanti e volontari del BIGX.

CREDITI

 

BIG | Bari International Gender Festival è promosso e organizzato dalla Cooperativa sociale AL.I.C.E. (Area Arti Espressive), sostenuto dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), Regione Puglia, PACT Puglia Culture a valere sul Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40/2016 art. 15 comma 3, Puglia Culture, Comune di Bari, dall’Ufficio Tecnico – Tavolo Tecnico LGBTQI del Comune di Bari,  Ambasciata di Norvegia, il Performing Art Hub Norway e il patrocinio dell’Ambasciata del Portogallo. Il festival è realizzato in collaborazione con Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ – Dipartimento ForPsiCOm, Archivio di Genere, Università LUM, Città Metropolitana di Bari – Biblioteca De Gemmis, Teatri Di Bari e Teatro Kismet, Fondazione Museo Pino Pascali, insieme a Articolo 12, ResExtensa, Toi Toi, Officina degli Esordi, Imago, Palazzo Fizzarotti, Fondazione H.E.A.R.T.H, Armata Brancaleone, Fondazione Dioguardi, Cantiere Evento, Octopost, Coordinamento Festival Lgbtq, Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore, Spine Bookstore, AiSG, LoStabile, Fondazione H.E.A.R.T, Aendor Studio, Dittongo, Experience Room,  Frulez, Buò.

Media partner Salgemma Project, Radio Uniba, Uzak.

 

Il Focus Arte contemporanea è realizzato in coproduzione con Spazio Murat.

Redazione

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