Bari: questa mattina la presentazione delle 10 panchine sul lungomare reinventate dagli studenti dell’accademia delle belle arti

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Dieci panchine del lungomare Nazario Sauro diventano un’installazione a cielo aperto. Grazie alla creatività di nove studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bari coordinati dalla professoressa Anna De Francesco, cultrice della materia del corso di Tecniche e Tecnologie della decorazione, dieci delle sedute esistenti sul lungomare cittadino sono state reinventate attraverso disegni e colori. Si tratta di un’iniziativa voluta, realizzata e sostenuta dall’assessorato alle Culture e dall’ufficio del Garante regionale per i diritti dei detenuti in collaborazione con la Casa circondariale di Bari e l’Accademia di Belle Arti di Bari nell’ambito del progetto di Bari arte pubblica “Talking bench”.

Questa mattina lo scoprimento delle opere alla presenza dell’assessore alle Culture e Turismo Silvio Maselli, della curatrice del progetto Maria Paola Spinelli, del garante regionale dei diritti dei detenuti Piero Rossi, della professoressa Anna De Francesco, del direttore dell’Accademia di Belle Arti Giuseppe Sylos Labini e della direttrice del dipartimento di Storia dell’Arte dell’Accademia Antonella Marino.

Il progetto è stato coordinato dall’associazione di promozione sociale PopHub che, grazie al contributo del Garante regionale per i diritti dei detenuti, ha condotto un laboratorio di lettura nella casa circondariale di Bari e ha potuto dar corso alla successiva realizzazione degli interventi degli studenti dell’Accademia sulle panchine individuate. Le dieci sedute sono state poi completamente trasformate grazie alle immagini ideate e realizzate dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti e alle frasi scelte dai detenuti, estrapolate dai principali romanzi degli ultimi anni ambientati a Bari. Le citazioni, ispirate ai valori della libertà e all’amore per la nostra città, sono state riportate sul retro delle panchine con un colore asettico, in modo da evidenziare il contributo dei detenuti alla realizzazione delle opere.

“Attraverso queste opere d’arte – ha dichiarato Silvio Maselli – i detenuti, in seguito al corso durante il quale hanno letto alcuni libri ambientati nella nostra città, hanno avuto l’occasione di esprimere il proprio istinto, ispirato alla voglia di libertà e impresso su queste panchine. Sono molto soddisfatto per il risultato finale di questo progetto e non solo per questo. Nell’augurarmi che questi ragazzi facciano una straordinaria carriera e possano lasciare a Bari le loro opere future che i baresi dovranno tutelare e conservare, sono felice di comunicarvi che, grazie a questo splendido lavoro, sia l’associazione Ambiente Puglia sia l’Ing. Domenico Di Paola hanno manifestato il desiderio di finanziare il prosieguo del progetto su altre panchine del lungomare. Ovviamente l’amministrazione comunale ha immediatamente dato la propria totale disponibilità a sostenerlo. Questa è la dimostrazione che la bellezza è un enzima che consente a ciò che ci circonda di migliorare, e alle città di crescere”.

“Il progetto è nato da una visione avuta una sera di due anni fa – ha detto Maria Paola Spinelli -. Mentre passeggiavo sul lungomare ho osservato queste panchine così vissute e ho pensato che si sarebbe potuto animarle con delle voci. Parlandone con Silvio Maselli, che ne è stato subito entusiasta, pensammo che quelle voci sarebbero potute appartenere ai detenuti, voci che, appunto, dall’interno delle carceri giungono forti al di fuori dei luoghi di reclusione. Così è nato Talking bench, composto da un restyling grafico-artistico realizzato dagli studenti dell’Accademia e da un laboratorio letterario tenuto in carcere da Mariangela Taccogna. Si caratterizza per la sua composizione fatta di immagini e parole, e questo è l’esito ottenuto grazie allo straordinario lavoro dei ragazzi coordinati da Anna De Francesco”.

di Antonio Carbonara

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