Bari, promozione della cultura barese in Albania: stamattina il riconoscimento a due accademici albanesi

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Si è svolta questa mattina a Palazzo di città, alla presenza del sindaco di Bari e del prorettore dell’Università degli Studi “Aldo Moro” Angelo Vacca, la cerimonia di consegna di un riconoscimento a due accademici albanesi, i professori Nedim Vlora e Skender Topi, per la promozione della cultura barese in Albania.

 

Angelo Vacca ha sottolineato l’impegno profuso dall’ateneo barese sulla strada dell’internazionalizzazione, rappresentata dal vivace scambio tra i docenti dei due Paesi, che porta al sensibile miglioramento dei rapporti tra la Puglia e i paesi frontalieri, innalzando la qualità della docenza e il livello complessivo di conoscenza scambiata tra le parti.

“La mia storia – ha detto invece Skender Topi – somiglia, in fondo, a quella dei tanti albanesi che agli inizi degli anni ‘90 del secolo scorso decisero di sfuggire ad una dittatura durata 50 anni, e cercare altre strade oltre confine. Io ho scelto l’Italia, e mi sono laureato all’università di Bari. Ricordo che per me, straniero, fu difficile persino iscriversi, a causa di una prassi burocratica eccessiva. Devo ringraziare però le tante persone che, all’interno dell’Università, mi hanno aiutato a completare gli studi. Mi sono specializzato, ho completato il dottorato di ricerca, ho avuto la fortuna di apprendere dai migliori luminari dell’ateneo barese. In seguito, ho deciso di portare nel mio Paese l’esperienza che avevo maturato nei tanti anni trascorsi qui a Bari. La mia vicenda dimostra come la collaborazione tra le università dei due paesi è stata proficua e continua, e si è realizzata mediante convenzioni, scambi di docenti e studenti, momenti di ricerca scientifica vissuti in collaborazione”.

“Ho lavorato 49 anni presso la vostra università – ha raccontato Nedim Vlora – però, appena attraverso l’Adriatico, cambio in parte la mia identità: mi trasformo da ‘barese pieno di baresità’ a cittadino albanese. È come se, cioè, si aprisse uno stargate, una porta del tempo, perché lì hanno vissuto i miei antenati, e lì è scritta la mia storia. Adesso, mi sento metà albanese e metà barese, e questo forte legame con Bari mi ha spinto ad impegnarmi al massimo per esportare la mia esperienza accademica e politica maturata qui, perché ho sempre avuto come prospettiva finale del mio agire, la libertà e il benessere per il mio popolo”.

ufficio stampa Comune di Bari

redazione

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