L’assessora al Welfare Francesca Bottalico rende noto che sono state consegnate questa mattina ai rappresentanti dell’ATS aggiudicataria del servizio di gestione – composta dal consorzio Elpendù, le associazioni Abusuan e Gruppo Lavoro Rifugiati e la cooperativa sociale CAPS – le chiavi del centro polifunzionale “Casa delle Culture” in via Barisano da Trani, al quartiere San Paolo, un centro di educazione e dialogo interculturale, uno spazio a disposizione delle comunità e delle realtà cittadine dove promuovere esperienze in autogestione.
All’interno dell’immobile, riqualificato con fondi regionali rivenienti dal PON FESR – Sicurezza per lo sviluppo-obiettivo convergenza 2007/2013, prenderà avvio un servizio innovativo destinato a persone migranti e italiane che comprende uno sportello per l’integrazione socio-sanitaria e culturale, un centro di promozione, confronto ed educazione interculturale e spazi di orientamento lavorativo.
Nella “Casa delle Culture” troveranno accoglienza temporanea, per un massimo di 3 mesi eventualmente prorogabili in presenza di particolari esigenze, fino a 25 migranti, uomini e donne, seguiti dai servizi sociali dell’ufficio comunale Immigrazione che necessitino di completare un percorso di inclusione sociale, di formazione scolastica/professionale e di avviamento al lavoro o che abbiano già un’attività lavorativa, anche occasionale.
Già dai prossimi giorni, con il coinvolgimento di migranti e cittadini seguiti nei vari servizi del welfare comunale, partiranno le prime attività del centro, anche in forma itinerante.
In particolare, in collaborazione con Faber design Lab, costituito da giovani professionisti con esperienza in materia di progettazione, co-costruzione e auto-costruzione, recupero di materiali di scarto, estetica e design, si darà il via al Laboratorio di autocostruzione “Meet Lab – People empowering people”, finalizzato all’allestimento creativo e condiviso della “Casa delle Culture”.
Al via anche un percorso formativo e pre-professionalizzante in marketing digitale, affidato all’agenzia di marketing Pazlab in collaborazione con la cooperativa sociale di tipo B Artes e Legacoop Puglia: in questo caso i partecipanti, italiani e stranieri, saranno coinvolti in cicli di formazione incentrati sulla conoscenza e l’utilizzo dei principali strumenti digitali e dei per l’utilizzo del web e dei social media in chiave di promozione personale e ricerca di opportunità nel mercato del lavoro.
In preparazione, intanto, gli altri laboratori formativi che riguarderanno tra l’altro la sartoria, la rigenerazione di pc dismessi, l’agricoltura sociale, l’accoglienza alberghiera, la ristorazione, la lavanderia sociale, le riparazioni e piccole manutenzioni, la ciclofficina.
“Questa è la nostra idea – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -, costruire servizi e progetti che favoriscano la contaminazione tra esperienze, competenze, storie e interventi, che siano ideati per essere al servizio di tutti e tutte. Partire dal protagonismo delle persone per favorire il ben-essere intervenendo sui bisogni tanto quanto sui desideri, partire dalla valorizzazione delle risorse di un contesto territoriale come del singolo cittadino per riconnettere i servizi alla città e favorire l’attivazione di reti per la creazione di comunità educanti dentro e fuori i servizi e le strutture pubbliche. Così facendo potremo favorire la nascita di legami significativi che vadano oltre l’azione e il percorso specifico realizzato, partendo da un luogo completamente riqualificato e recuperato alla funzione pubblica che garantisca nella pratica la tutela dei diritti di libertà, giustizia, equità. Abbiamo progettato un servizio innovativo che può diventare modello di nuove politiche interculturali e inclusive a patto di renderlo un luogo aperto a tutte e tutti, dove sperimentare percorsi individuali e collettivi volti al miglioramento delle condizioni di ciascuno, italiano o migrante che sia”.
Questi, sinteticamente, gli obiettivi principali della “Casa delle culture”: accoglienza temporanea dei migranti, offerta di percorsi di inclusione lavorativa, monitoraggio delle necessità e di eventuali criticità, informazione e accompagnamento all’accesso e alla fruizione della rete dei servizi sociali, socio-sanitari, dell’istruzione e delle risorse socio-culturali del territorio, attivazione di interventi di mediazione linguistica e culturale, viluppo di strategie di lavoro in rete tra soggetti istituzionali e non, servizi, scuole e centri, costituzione di un osservatorio stabile sul fenomeno migratorio cittadino e sui processi di inclusione e promozione di percorsi socio-culturali finalizzati a sensibilizzare la cittadinanza, che sarà chiamata a partecipare attivamente a tutte le fasi di costruzione dei vari percorsi, sul tema dell’immigrazione, dei diritti umani, dell’educazione alla pace e del confronto interreligioso, anche attraverso la creazione di spazi stabili di confronto.
Fonte Ufficio stampa Comune di Bari
di Antonio Carbonara