Bari: approvata bozza del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche

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Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, la giunta ha approvato nei giorni scorsi una prima bozza del P.E.B.A. – Piano di eliminazione delle barriere architettoniche, lo strumento coordinato di pianificazione e programmazione degli interventi indispensabili per la piena accessibilità degli spazi urbani e degli edifici pubblici da parte dei cittadini con disabilità.

Per la redazione della versione definitiva del P.E.B.A. l’amministrazione comunale ha istituito nei mesi scorsi un tavolo interdisciplinare composto da diversi assessorati e ripartizioni comunali, dalle commissioni consiliari, dai Municipi e dalle associazioni interessate con lo scopo di coordinare e orientare le strategie programmatorie definite negli strumenti della pianificazione comunale e, di conseguenza, le attività amministrative prioritarie da porre in essere.

Il piano del Comune di Bari, nella sua versione finale, si prefigge di definire obiettivi di qualità, puntando da una parte su iniziative di informazione sulla disabilità e di supporto ai cittadini disabili, dall’altra su azioni concrete di prevenzione alla formazione di nuove barriere architettoniche, individuando nel contempo le modalità di intervento più idonee al superamento delle barriere esistenti. Fondato sul principio della gradualità degli interventi di eliminazione di barriere fisiche e percettive, il P.E.B.A. individuerà gli interventi prioritari rispetto ad altri, altrettanto necessari ma meno urgenti, secondo le esigenze manifestate dai fruitori e le risorse effettivamente a disposizione dell’amministrazione comunale.

Il documento, inoltre, stabilisce i criteri di “accessibilità minima”, intesa come la possibilità per le persone disabili di accedere e utilizzare quantomeno i principali ambienti di uno spazio, quelli in cui vengono svolte le attività prevalenti e quindi necessariamente accessibili e fruibili da tutti. In via generale, per gli spazi esterni, compresi quelli pubblici naturali come parchi, giardini o aree di rinaturalizzazione, il requisito di “accessibilità minima” sarà soddisfatto se esisterà almeno un percorso che consenta l’accesso all’area e la fruizione di eventuali luoghi attrezzati anche per ospitare persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali. Il criterio di accessibilità minima risulterà molto utile in sede di programmazione degli interventi, soprattutto nel caso in cui risultino insufficienti le risorse finanziarie a disposizione dell’amministrazione comunale, al fine di individuare gli interventi prioritari.

Un contributo importante alla costruzione del documento è stato fornito dai cittadini, che hanno condiviso i processi di trasformazione o di sistemazione dello spazio pubblico attraverso la partecipazione ai lavori delle associazioni, in particolare quelle maggiormente interessate dalle problematiche legate all’esistenza delle barriere architettoniche.

“Si tratta di uno studio approfondito per il miglioramento dell’accessibilità delle attrezzature pubbliche collettive – dichiara Giuseppe Galasso – che aumenta il livello della qualità della vita di tutti i cittadini e dei fruitori della città (pendolari, studenti universitari, turisti, city users), sia che si tratti di persone con ridotta capacità motoria o sensoriale, sia che si tratti di persone normodotate. In molti dei lavori in fase di esecuzione, oltre che in tanti già progettati e in attesa di essere appaltati, abbiamo inserito tutte le modifiche possibili per far sì che le opere, anche in costruzione o di prossima esecuzione, fossero già a misura di cittadino con disabilità. Il waterfront di San Girolamo, così come la nuova via Sparano ad esempio, ha già recepito molte delle indicazioni che questa prima stesura del P.E.B.A. e delle relative linee guida hanno codificato”.

“Adesso Bari ha un suo Programma per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche – commenta il consigliere delegato alla tutela del diritto all’accessibilità urbana Marco Livrea -. Questo documento tecnico permetterà la progettazione di spazi e strutture pubbliche che verranno ideate secondo standard precisi, scritti e condivisi, e non su principi aleatori e soggettivi legati all’interpretazione o estro di qualsivoglia tecnico verrà chiamato alla progettazione di uno spazio. Il “Programma per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche lungo la viabilità della città di Bari” servirà non solo a indicare soluzioni per progettare strutture o luoghi di domani ma anche a dare indicazioni utili, a seconda dei casi esistenti, per la riqualificazione dell’accessibilità di quanto è già costruito. Quest’amministrazione, come quelle future, potranno così programmare un lavoro finalizzato a realizzare un sistema cittadino di accessibilità universale, scongiurando il dover affrontare in modo disordinato l’abbattimento di ogni singola barriera. Tale protocollo si rivolge a disabilità motorie, sensoriali e cognitive, per le quali indica soluzioni di accessibilità che valgano per ognuna di esse e che possano coesistere.

Impiegherò tutte le mie risorse, condividerò tutta la mia esperienza per supportare il lavoro dell’assessore Galasso, degli ingegneri Tondo, Laricchia e Lisi per vedere al più presto i risultati ai quali porterà l’aver redatto, seppur dopo una difficile gestazione, questo documento”.

di Antonio Carbonara

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