A un anno dall’avvio di Porta Futuro, il job center di nuova generazione aperto il 29 novembre 2015 all’interno della Manifattura dei tabacchi, l’amministrazione comunale ha elaborato una serie di dati con l’obiettivo di tracciare un bilancio delle attività dei primi 12 mesi di vita del centro.
Ad oggi si sono accreditati 4886 cittadini, di cui 1692 donne e 2794 uomini. Tra questi hanno avuto accesso a Porta Futuro anche 185 immigrati che si sono registrati sul portale di Porta Futuro per offrire le proprie competenze alle aziende in cerca di collaboratori. Nell’ottica di stimolare e favorire il matching tra domanda e offerta di lavoro, obiettivo principale di Porta futuro, sul database del centro sono state accreditate 253 aziende dell’area metropolitana barese.
Sono circa 200 i cittadini che hanno effettuato colloqui di orientamento individuale, per un totale di 600 ore, 18 i recruiting day (giornate in cui le aziende hanno effettuato selezioni aperte presso porta futuro) che hanno visto la partecipazione di una media di 100 persone per incontro, e 638 gli incontri di consulenza assistita per la compilazione corretta di curriculum vitae.
Nei primi dodici mesi di attività sono stati organizzati 13 corsi di formazione, con la media di uno al mese, che hanno interessato prevalentemente le discipline informatiche e le lingue straniere coinvolgendo circa 320 cittadini. I corsi sono stati organizzati sulla base dell’identikit degli utenti registrati al centro, che per il 55% hanno un’età compresa tra i 20 e i 40 anni.
Infine, durante tutto l’anno, sono stati organizzati oltre 90 seminari informativi e di approfondimento su job act (25), sulle offerte del programma Garanzia giovani (23) e sulle modalità più efficaci di ricerca di un lavoro.
“Siamo molto soddisfatti del primo anno di attività di Porta Futuro – dichiara Paola Romano – un servizio innovativo che in pochi mesi è diventato un punto di riferimento non solo per i cittadini in cerca di lavoro ma anche per le imprese del territorio, per le associazioni di categoria e soprattutto per le scuole, che hanno trovato qui la possibilità di avviare alcuni percorsi di consulenza per giovanissime start up. Proprio con le scuole abbiamo scelto di avviare in questo centro i primi incontri per la definizione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, che possono essere uno strumento importante per mettere in contatto i giovanissimi con le aziende del territorio. Porta Futuro nasce come centro che deve facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro e, pur essendo un servizio innovativo, su cui abbiamo fatto una vera e propria scommessa basandoci sulle esperienze positive di città molto grandi, come Roma e Barcellona, aver chiuso il primo anno di vita con questi dati – un incontro al mese di recruiting con aziende specializzate, e, soprattutto, 125 contratti stipulati con le aziende accreditate -crediamo sia un buon punto di partenza. Ovviamente siamo consapevoli che si tratta soltanto di un punto di partenza e che Porta Futuro deve diventare maggiormente attrattiva, soprattutto dal punto di vista dell’informazione. Per questo, con il nuovo soggetto gestore del job center, stiamo valutando una nuova campagna di comunicazione su scala metropolitana, perché crediamo che Bari debba essere solo il centro simbolico delle nostre politiche sull’inclusione attiva dei cittadini, e vogliamo concentrarci su attività mirate alla fascia di popolazione giovanile (18-35) con un grosso investimento di risorse. In questi giorni, inoltre, abbiamo firmato il contratto con i soggetti aggiudicatari della gara per la realizzazione di Porta Futuro 2 in modo da completare nella Manifattura dei tabacchi la prima parte degli interventi dedicati al lavoro e all’attivazione giovanile”.
di Antonio Carbonara