Amicizia e fraternità tra il Presepe Vivente di Copertino e il Presepe Vivente di Tricase

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Da quest’anno il Presepe  della Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano Martiri della città di Copertino stringe un patto di “Amicizia” con il Presepe Vivente di Tricase – conosciuto anche come la “Betlemme d’Italia”, giunto quest’anno alla 42ima edizione. Il Presepe Vivente di Tricase, sarà per il Presepe Vivente della Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano Martiri in Copertino come un fratello maggiore che guida la giovane esperienza del Presepe della Parrocchia fatto nel segno di una Comunità Parrocchiale che cammina nella fraternità, nella condivisione, nella solidarietà e in sinodalità.

Anche quest’anno, nella notte di Natale, la Stella si fermerà  nei pressi della Parrocchia Santi Cosma e Damiano, rione Spallanzani periferia sud est della città di Copertino per illuminare lo scenario artistico del Presepe Vivente che celebrerà gli ottocento anni dal primo Presepe Vivente di Greccio ad opera di San Francesco d’Assisi. In un’atmosfera impregnata di mistero, sacralità e antico spirito natalizio, 120 di personaggi in abiti dell’ambiente ebraico palestinese, il 25, il 26 e il 30 dicembre 2023 e l’1, il 5 e il 6 Gennaio 2024 dalle ore 17.30 alle ore 20.00, animeranno il rione con i mestieri salentini e delle antiche botteghe artigiane, grazie all’utilizzo di piccoli e grandi attrezzi originali. Costumi, utensili, abiti e arnesi dell’epoca, come telai per la tessitura, banchi per calzolai, forno a legna, strumenti per fare la ricotta e il formaggio, attrezzi per il ricamo e della vita quotidiana di allora, potranno essere toccati con mano dal visitatore lungo il percorso che porta alla Natività, animato inoltre da veri animali da cortile, da soma e della tradizione pastorizia e agricola salentina. Saranno 23 le location, ricavate lungo un suggestivo e incantevole percorso dove si potrà sostare per le degustazioni e per le visite di quello che si può considerare oltre ad un presepe un vero e proprio museo della vita contadina a “cielo aperto”. Chi l’ha visto se ne porta, per sempre, un pezzo dentro.

Redazione

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