Nell’ambito della stagione di prosa 2016/17 del Comune di Bitonto, realizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, prendono il via la stagione Off Prosa e Musica, importante sezioni della programmazione del Teatro Traetta che prevede 7 appuntamenti dal 9 dicembre 2016 al 7 aprile 2017.
La stagione parte venerdì 9 dicembre al Teatro Traetta con Dov’è Alice della Compagnia Okiko The Drama Company scritto e diretto da Piergiorgio Meola; secondo appuntamento il concerto Christmas in Gospel del gruppo Vox Libera con la direzione artistica e musicale di Tina Carano; terzo appuntamento venerdì 20 gennaio 2017 Voci di Sbandati – recital/concerto per orecchi fini sulla controrivoluzione dell’Unità d’Italia, Yuppi du Factory di e con Marco Cardetta; quarto appuntamento venerdì 3 febbraio con lo spettacolo Stupidorisiko – una geografia di guerra, produzione Emergency Ong Oblus con la drammaturgia e regia di Patrizia Pasqui; quinto appuntamento lo spettacolo Paradise, Associazione Culturale Acasa con il sostegno di Officina degli Esordi, Teatro Kismet Opera, Teatro Comunale di Ruvo di Puglia – La Luna nel Letto regia di Michelangelo Volpe. Sesto appuntamento in programma venerdì 17 marzo 2017 il concerto tributo de I Maltesi intitolato Fabrizio De Andrè: Storia di un impiegato e infine settimo e ultimo appuntamento La bambina cieca e la rosa sonora, liberamente ispirato al testo di Anna Maria Farabbi con le musiche di Vicenzo Mastropirro e coreografie di Roberta Ferrara. Informazioni su www.teatropubblicopugliese.it
Programma:
TEATRO TRAETTA
Venerdì 9 dicembre ore 21
Okiko The Drama Company
Dov’è Alice?
scritto e diretto da Piergiorgio Meola
In un lugubre mattatoio, una fanciulla viene interrogata dal suo dottore sul suo vero nome: “Alice”. La ragazza non conferma le teorie del suo inquietante medico dicendo di non essere la ragazza che lui crede. Dopo la seduta la ragazza senza identità riceve visita da una voce interiore che la porta ad abbandonare la sua seduta per catapultarsi improvvisamente in un mondo mai visto. Tutto è sopra-sotto, tutto è colorato e indescrivibilmente grottesco. Durante il suo viaggio la ragazza incontra personaggi stranissimi e dalle caratteristiche discutibili per il mondo reale…ad un tratto un bianconiglio dalla frettolosa camminata si scontra con la nostra protagonista chiamandola “Marianna”…da qui in poi la nostra eroina capirà di esser già caduta in quel mondo, chiamato…il paese delle Meraviglie…governato da una Regina malvagia e indistruttibile… all’apparenza…la Paura! Ma in tutto questo, quel che ognuno si chiede è: Dov’è Alice?
“Benvenuti signori, in un mondo dove la Paura è sovrana…un mondo governato da una Regina che ogni Cuore brama! Miao…”
Venerdì 30 dicembre
Vox Libera
Christmas in Gospel
con Silvi Natilla, Giulia Rucci, Marco Saracino, Alex Giannone, Alessandra Saracino, Flavia Ventafridda, Luigi Bianco, Ivana Andriano e Giuseppe Di Terlizzi.
direzione artistica e musicale di Tina Carano
Un classico spettacolo corale e musicale natalizio, incentrato su brani Gospel di origini diverse ma facenti parte dello stesso stile. La corale di Vox Libera accompagnerà il pubblico alla scoperta dei più classici brani gospel, come He reigns, In the arms of the angel, Joyful Joyful, Silent night, My god, White Christmas, Hosanna, All I want for Christmas, Jesus ho what a wonderful child, Hallelujiah, Oh happy day, Amazing grace, Carol of the bells, Jingle bell rock, I believe I can fly, I will follow him, Holly night, Happy, Happy xmas, Salve regina.
Venerdì 20 gennaio
Yuppi du Factory
Voci di Sbandati – recital/concerto per orecchi fini sulla controrivoluzione dell’unità d’Italia
di e con Marco Cardetta
musiche dal vivo Roberto Salahaddin Re David
Marco Cardetta, accompagnato nelle musiche dal vivo di Roberto Salahaddin Re David, fa rivivere le voci degli sbandati dell’unificazione dell’Italia, i disertori, i braccianti – sbandati nel caos di una nascente nazione. Voci diverse, di poveracci, manovali, piccoli artigiani, che quasi senza accorgersene finivano fuori legge a imbracciare un fucile tra le quercete della Puglia, sulle steppe delle Murge, nel Salento, in Lucania e nel resto del Sud. E’ una “Spoon river” di voci del Sud disperse nel tempo. Voci di scontenti che nei loro diversi desideri, necessità e aneliti, sembrano ritornare tutti, ognuno a suo modo, al desiderio primario della libertà, quella libertà che è privazione dalle privazioni, libertà del riscatto, libertà dalla prigione della povertà. Nato come un reading, si è evoluto nell’affiatamento tra musicista e autore, in un lavoro sperimentale a confine tra teatro, narrazione e poesia. Con incursioni di elettronica. Comico e drammatico, lirico come uno spaghetti western. Storie comiche, liriche e grottesche, di burocrazia parossistica, di servilismo, di sfruttamento minorile e di fame di lavoro: storie di ieri e di oggi. Le voci e le storie sono quelle del Sergente Romano di Gioia del Colle (Ba), di Carmine Crocco di Rionero in Vulture, di Rocco Chirichigno di Montescaglioso e di altri briganti e sbandati del banditismo post-unitario. Come per il romanzo storico “Sergente Romano” di Marco Cardetta, le storie sono un pretesto anche per riappropriarsi del proprio passato, dei luoghi e dell’antropologia del Sud. Al contempo uno spettacolo che attraverso le storie degli sbandati di ieri, dei dimenticati, vuole portare lo sguardo sugli sbandati di oggi, sui diseredati e gli invisibili, che vivono simili sorti: i migranti e i profughi di simili guerre, simili miserie, in fuga da simili caos di nazioni in formazione o disintegrazione.
Venerdì 3 febbraio
Emergency
STUPIDORISIKO – una geografia di guerra
con Mario Spallino
drammaturgia e regia Patrizia Pasqui
produzione Emergency Ong Onlus
Stupidorisiko. Una geografia di Guerra è una critica ragionata e ironica della guerra e delle sue conseguenze. Il racconto, partendo dalla Prima Guerra Mondiale e passando per la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, arriva fino alle guerre dei giorni nostri. Episodi storicamente documentati e rappresentativi della guerra si susseguono in modo cronologico e sono intervallati dalla storia di un marine, che parla toscano e che rappresenta il soldato di oggi.
“Mi chiamo Mario Spallino, anzi Super-soldato Mario, mi sono arruolato perché pensavo che fare il soldato fosse un buon lavoro per costruirmi un futuro solido, per avere un’indipendenza economica, per girare il mondo, per difendere la Patria! Sono diventato un soldato e ho fatto la guerra. Necessaria? Giusta? Umanitaria? Io sono solo un soldato, non sono uno stratega, né un politico, ma ho visto che la guerra uccide. E che si può evitare.” Lo spettacolo vuole raccontare in forma semplice e chiara – e, perché no, anche ironica – alcuni aspetti e avvenimenti della guerra e della sua tragicità, che spesso sono dimenticati o ignorati. Stupidorisiko. Una geografia di Guerra è nato dall’idea di vedere la guerra sotto degli aspetti attraverso cui non è mai stata raccontata: quello della parte delle vittime e quello della stupidità della guerra. Il teatro diviene così strumento per valorizzare e divulgare il lavoro di Emergency e il suo impegno contro la guerra.
“È possibile raccontare una geografia di guerra? Può la geografia essere la causa di una guerra? Guernica è solo il titolo di un quadro? Può una nazione civilizzata essere capace di un olocausto? Può una guerra collegare Sud America, Africa e Sud Est Asiatico? Cosa nascondeva un muro che ha diviso l’Europa per quarantacinque anni? Può esistere un marine che parla toscano? E il cinema, che c’entra con tutto questo?”
Paolo Busoni, storico militare e volontario di Emergency, ha fornito documentazione, competenza specifica e supervisione del testo. Ogni riferimento a personaggi realmente esistiti o a fatti realmente accaduti è da ritenersi assolutamente volontario.
Lo spettacolo è stato selezionato all’interno della XIV edizione di Tramedautore, Festival internazionale della nuova drammaturgia, in scena al Piccolo Teatro di Milano.
Venerdì 24 febbraio
Associazione Culturale Acasa
con il sostegno di Officina degli Esordi, Teatro Kismet,
Teatro Comunale di Ruvo di Puglia – La luna nel letto
Paradise
di Valeria Simone
regia di Marialuisa Longo
con Elisabetta Aloia e Lucia Zotti
disegno luci: Michelangelo Volpe
elaborazione grafica: Maria Grazia Morea
Krystyna mette un annuncio su un giornale polacco. Cercansi braccianti. Ottima paga assicurata. In Italia. In molti rispondono a quell’annuncio, in molti parlano con lei che organizza tutto: la partenza e il viaggio, per poi affidarli ai loro datori di lavoro. In molti partono per la Puglia. Krystyna continua a ricevere telefonate, ad organizzare partenze. Poi alcuni spariscono, vengono scoperti i campi di lavoro e la rete criminale che li tiene in schiavitù. Krystyna non ci crede, forse si è inceppato qualcosa nell’organizzazione. Lei sa. Lei può dire. Lei può spiegare. Lei può dimostrare.
Chi è Krystyna? Dentro l’ingranaggio del caporalato che troneggia da sempre e delle regole dello sfruttamento del lavoro, scoprirà per la prima volta, i limiti della condizione umana.
Lo spettacolo è ispirato alle storie di migliaia di braccianti polacchi che tra il 2003 e il 2008 vennero in Puglia per lavorare nella raccolta dei pomodori. Molti di loro sparirono o furono trovati morti in circostanze inspiegabili. Grazie alla fuga e alla denuncia di alcuni studenti fu scoperta una fitta rete criminale che teneva in condizione di schiavitù i lavoratori. Nonostante i numerosi processi e le condanne che vedono intrecciati caporali stranieri e criminalità locale, lo sfruttamento dei lavoratori è ancora dominante in Puglia.
“Paradise” è la storia di una umanità schiacciata dal sistema dello sfruttamento che per salvarsi schiaccia a sua volta, forse in modo inconsapevole, ma travolta da una crudeltà che non salva nessuno.
Venerdì 17 marzo
I Maltesi – Tributo a Faber
Fabrizio De André: Storia di un impiegato
Come accade spesso nei dischi di De André, le canzoni sono collegate fra di loro da un filo narrativo: in questo caso la storia è quella di un giovane impiegato che, dopo aver ascoltato un canto del “maggio francese”, entra in crisi e decide di ribellarsi, senza però rinunciare al suo individualismo. Le canzoni raccontano la sua presa di posizione solitaria, con un rapido (e onirico) succedersi dei fatti, poi l’esperienza fallimentare della violenza e infine, in carcere, la presa di coscienza del bisogno di una lotta comune. Altri temi trattati nel disco sono il “Maggio francese” e il terrorismo. La straordinaria attualità dei temi trattati nel lontano 1973, a distanza di 44 anni, è il motivo per il quale si ritiene di dover invitare la Cittadinanza alla riflessione e – nello stesso tempo – a capire le dinamiche sociali che da sempre hanno caratterizzato la nostra società e che, negli ultimi decenni, hanno subìto una spaventosa recrudescenza. Nella seconda parte dello spettacolo, I Maltesi riproporranno alcuni dei brani meno noti di De André ma altrettanto caratteristici del suo modo di scrivere e intendere l’Arte e la Musica.
Venerdì 7 aprile
Concert/Ballett
La bambina cieca e la rosa sonora
liberamente ispirato al testo di Anna Maria Farabbi
musica di Vincenzo Mastropirro
coreografie di Roberta Ferrara
Mastropirro Ermitage Ensemble
Vincenzo Mastropirro flauti/direzione
Nicola Pisani sax soprano/baritono
Domenico Bruno pianoforte
Luigi Morleo percussioni
Compagnia di danza contemporanea
Equilibrio Dinamico
“La bambina cieca e la rosa sonora” liberamente ispirato al testo per musica di Anna Maria Farabbi, è interpretato da Vincenzo Mastropirro nella regia e nel continuum musicale per una musica sacra e infinita e da Roberta Ferrara per una danza essenziale e corporea intrisa di schegge d’amore.
La stessa scrittrice annuncia l’opera: “Lo stupore infantile di chi si sporge nell’anello del pozzo. del pozzo cosmico. e chiede come un atto istintivo, allarmato, tenerissimo: dove da dove perchè. e chiede dalle profondità del sé, con voce fragilissima. E questo chiedere fa un’eco impastato di vento e di frullo d’ali. Si modula, si orienta, si precisa, si potenzia come un velocissimo stormo vocale fino all’ombelico della pancia madre che è la vita mater, la vecchia, vecchissima, ancestrale mater. La durata del viaggio è la rosa sonora. Dentro cui agisce tutta la cultura del mito, della sensorialità, del simbolo, del suono e del silenzio organico.
Gli artisti offrono soltanto un tappeto volante per la lunghissima, intensa, spirale del viaggio. Io, l’idea e la tessitura delle parole.”
Ulteriori informazioni su www.teatropubblicopugliese.it/bitonto
di Antonio Carbonara