Di pochi giorni fa il passaggio di testimone nella parrocchia SS. Salvatore di Capurso tra Don Franco Ardito, per lui 36 anni di servizio pastorale tra la comunità, e Don Antonio Lobalsamo, proveniente da Adelfia.
Ha sorpreso tutti Don Antonio Lobalsamo, giunto nella parrocchia di Capurso con circa 8 serpenti di varie specie, ben conservati in apposite strutture protette e regolarmente dichiarati. Una passione per i serpenti nata casualmente, ha riferito Don Antonio, serpenti che ha ricevuto di regalo e altri che ha comprato. Nella storia della cristianità si ricorda san Domenico, venerato a Cocullo, nei pressi di Foligno, noto nel centro Italia con l’appellativo di “santo dei serpari”.
Il santo in questione, il cui simulacro viene portato in processione, è ricoperto di serpenti, San Domenico era probabilmente un eremita di origini umbre. Don Tonino è stato accolto domenica sera con calore dai cittadini capursesi, nella cerimonia presieduta da Mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari- Bitonto. Tra i primi curiosi dei serpenti il viceparroco don Michele, tanti i visitatori in parrocchia per conoscere i “nuovi residenti”.
Volendo perseguire la strada dell’analogia tra Don Tonino e il santo di Foligno, si ricorda che quest’ultimo visse nell’arcaica cultura dei Marsi, popolo di guerrieri italici divenuti famosi per la loro abilità nell’ incantare i serpenti, estrarne i veleni e utilizzarli a scopo terapeutico.
I serpenti non più come animali simbolo di peccato, di tentazione, di terrore, ma come simboli di una creazione straordinariamente capace di inglobare chiunque.
di Antonio Carbonara